Sanità, gli infermieri: “Troppo lavoro e troppa burocrazia, così ci perdono i pazienti”

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“La salute di infermieri, ostetriche ed OSS è sempre più esposta al rischio burnout, l’aumento di malattie ed infortuni è un segnale chiaro e deve essere preso in seria considerazione.

Salti di riposo, più notti consecutive, allungamento dei turni, producono nei lavoratori un malessere verso l’ambiente lavorativo ed una stanchezza sia fisica sia mentale che inevitabilmente può ricadere sulla qualità assistenziale da erogare, sia chiaro che questo è il risultato fisiologico dell’unione di stanchezza e malessere. Gli infermieri, gli OSS, hanno il sacrosanto diritto di organizzare la propria vita quotidiana, fatta di impegni improvvisi e di routine ed hanno il diritto di conoscere con il necessario anticipo il turno a loro assegnato. Manca il personale e le assunzioni non le attiva la dirigenza infermieristica.

Essa invece, deve produrre procedure e protocolli tesi a migliorare la sicurezza nell’assistenza, sia verso il professionista sia verso l’utente; produrre protocolli che aumentano il carico di lavoro burocratico agli infermieri non ci trova d’accordo, occorre ricordare che i dirigenti, qualsiasi livello ricoprano , sono professioni sanitari.

Il rapporto gerarchico non può essere basato solo ed esclusivamente sulla imposizione, occorre e deve comprendere anche e soprattutto l’ascolto del personale, creare un clima adeguato per il miglioramento del malessere. Si assiste, invece, ad uno scarica barile delle responsabilità decisionali, facendo o volendo fare ricadere colpa e responsabilità su chi può fare i conti solo con quello che gli viene messo a disposizione. Se mancano i professionisti sanitari ed anche gli OSS la Sanità non avrà futuro”.

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