Pecchia: “Brescia solido. Record di punti? Ogni partita ne vale tre”

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Affrontiamo una squadra solida, al di là della vittoria con il Palermo, e figlia di un allenatore esperto che ha dato a tutto l’ambiente solidità. La parola giusta è solida. Maran? Ci siamo affrontati diverse volte come a Verona, in qualche derby. Ha grande esperienza, sa come si preparano le partite. La squadra si vede sul campo ed è ben lavorata, sa come affrontare gli avversari. Ha buone idee per lo sviluppo e sul possesso, ma anche in fase di non possesso la fa con cognizione. Mi aspetto una sfida di un certo livello. Dobbiamo attaccare e difendere, gli avversari che alzano il livello delle prestazioni e la mia squadra deve fare le cose quando il Brescia verrà a prenderci alto, dovremo essere bravi a uscirne con il palleggio o con situazioni alternative. Se saremo bravi a tenerli nella loro metà campo dovremo fare cose diverse. Resta il fatto che affrontiamo una squadra che sa fare entrambe le cose, sia pressing ultra offensivo sia le ripartenze perché ha le caratteristiche per farlo”.

Cosi Fabio Pecchia alla vigilia di Parma Brescia.

LE CONDIZIONI DELLA SQUADRA

A parte Circati per squalifica, tutti sono rientrati in gruppo. Oggi anche Ansaldi per una buona parte e Bernabé ha recuperato. Tutto il gruppo è a disposizione. Ho un gruppo di 24 calciatori, tutti sono con la giusta attenzione e voglia. Così come Balogh e Osorio, ma come gli altri, stanno bene. Migliora la condizione di Valenti, abbiamo 3 centrali oltre a Delprato, il reparto centrale non è composto solo da Balogh e Osorio. Parlare solo di loro non è giusto, c’è Valenti che in netto miglioramento. Ho soluzioni validissime. Dieci partite alla fine? Questa vale tre punti, come le altre. Tutto il resto, tutto ciò che c’è dietro ci deve scivolare addosso. La squadra la voglio solo concentrata e applicata con la voglia di giocare una partite che vale tre punti. Li lascio liberare le loro emozioni, ma vivere solo in questo senso. L’obiettivo è giocare per vincere. Abbiamo eguagliato le vittorie dello scorso anno, ma c’è ancora tanto da fare”.

GIOCARE PER VINCERE

La mia tesi? Gioco per vincere. Poi teniamo conto che le partite si possono anche pareggiare e perdere. L’esperienza nostra passata è stata forte con un gruppo che quasi totalmente è rimasto, perché quell’esperienza è rimasta dentro di noi e ce la siamo tenuta stretta. Da lì volevamo costruire qualcosa, ora siamo a un punto della stagione dove quella immagine deve continuare a rimanere dentro di noi. Perché ci deve dare benzina e spinta, perché c’è molto da fare. E va fatto con una gioia, con la voglia di stare sul campo, con emozione e leggerezza tale che deve essere dei miei. Insisto su questa parola, perché i miei vogliono giocare e quale è l’occasione migliore di divertirsi e giocare una partita di calcio. Del Piero e il corso allenatori? Spero solo che in questi due giorni sia stata stimolata in loro una curiosità su un argomento. Già questo può essere una grande conquista, stimolare la curiosità per chi fa questo mestiere è una motivazione importante. Quando uno è curioso può crescere, migliorare e costruire la propria carriera”.

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