Home Cronaca Peste suina, è allarme per l’agricoltura: trovato un animale morto a Tornolo

Peste suina, è allarme per l’agricoltura: trovato un animale morto a Tornolo

Il primo caso in provincia di Parma dopo i numerosi nelle regioni limitrofe e in provincia di Piacenza. La peste suina africana non colpisce l'uomo, ma solo i suini selvatici e domestici: l'importanza della prevenzione, anche per evitare ingenti perdite economiche. Numero unico regionale per la vigilanza e segnalazioni tempestive. Sostegno della Regione Emilia-Romagna  al comparto suinicolo

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E’ stato confermato un caso di peste suina africana (PSA) in un cinghiale selvatico trovato morto da un cacciatore, nel comune di Tornolo, e segnalato al servizio veterinario della Azienda USL di Parma. Il cinghiale morto è stato trovato nell’ambito di una battuta per la ricerca attiva delle carcasse effettuata da ATC 6 che insieme ad altre ATC  sta collaborando con l’Azienda USL di Parma per lo svolgimento di questo importante servizio. Il giorno dopo il ritrovamento, la sezione di Parma dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna ha provveduto all’esame anatomo-patologico della carcassa rilevando le lesioni tipiche della malattia e la sezione di Modena, nella stessa giornata, ha effettuato il test che ha confermato la PSA.

La PSA è una malattia che non colpisce l’uomo ma solo i suini selvatici e domestici, con gravi ripercussioni sulla salute degli animali. In Italia, come in diversi altri Paesi, l’infezione si diffonde principalmente tra i suini selvatici, che mantengono l’infezione nell’ambiente rendendo difficile la sua eradicazione. Il forte rischio di passaggio dagli animali selvatici ai domestici, rappresenta il motivo per cui alla comparsa di casi nei selvatici, scattano misure di limitazione delle movimentazioni di animali e prodotti, con conseguenti possibili ingenti perdite economiche.

Quello di Tornolo è il primo caso confermato in provincia di Parma, dopo quelli registrati in provincia di Piacenza a partire dal mese di novembre e dopo i casi presenti ormai da gennaio 2022 nelle regioni limitrofe ed in altre parti del Paese. Tuttavia, sulla base di una delimitazione territoriale stabilita da un regolamento della Commissione Europea, nel comune di Tornolo, così come in altri comuni della provincia di Parma al confine con la Liguria, erano già in vigore misure straordinarie di sorveglianza, prevenzione e controllo della malattia con restrizioni sull’attività venatoria, regolamentazione delle attività all’aperto e restrizioni delle movimentazioni dei suini allevati, anche in funzione del livello di biosicurezza degli allevamenti. Misure stabilite con l’ordinanza del Commissario straordinario alla PSA n. 5/2023 e dall’ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 142/2023 applicativa dell’ordinanza commissariale.

 

Sostegno al comparto suinicolo

Alla luce della situazione epidemiologica attuale è ancora più importante che gli allevamenti innalzino al massimo il livello di biosicurezza, ossia l’insieme di misure strutturali e gestionali che consentono di ridurre al minimo il rischio di introduzione e diffusione delle malattie negli allevamenti stessi e che costituiscono una rassicurazione per potere applicare le deroghe alla movimentazione di animali e prodotti. A questo scopo, la Regione aveva già previsto e destinato risorse nei mesi scorsi e proseguirà nell’impegno di sostenere gli investimenti che le aziende intendono realizzare mediante bandi rivolti all’innalzamento della biosicurezza negli allevamenti e alla consulenza e formazione degli operatori del settore.

 

Prevenzione strategica, numero unico regionale per segnalazioni immediate

Per potere controllare la PSA è necessario identificare precocemente tutti i casi, sia all’interno delle zone dove il virus sta circolando, per potere rimuovere le carcasse fonte di virus per gli animali sani, ma soprattutto nelle aree ancora non interessate dai casi, per identificare i territori in cui è necessario applicare tempestivamente le misure di controllo necessarie. Per questa ragione, l’ordinanza 142/2023 del presidente della Giunta regionale prevede che chiunque veda una carcassa di cinghiale, ovunque essa si trovi, sia tenuto ad informare il servizio veterinario dell’Azienda Usl competente per territorio che interverrà prontamente per effettuare il prelievo dei campioni necessari per escludere o confermare l’infezione nella carcassa. Per agevolare questa attività di prevenzione, la Regione ha istituito un numero unico regionale 051.6092124che inoltra la chiamata alla Azienda Usl competente per il territorio interessata dalla segnalazione. La collaborazione di tutti i cittadini è fondamentale nella prevenzione della diffusione della PSA.

Ieri, 29 gennaio, è stato confermato un caso di peste suina africana (PSA) in un cinghiale selvatico trovato morto da un cacciatore, nel comune di Tornolo, e segnalato al servizio veterinario della Azienda USL di Parma. Il cinghiale morto è stato trovato nell’ambito di una battuta per la ricerca attiva delle carcasse effettuata da ATC 6 che insieme ad altre ATC  sta collaborando con l’Azienda USL di Parma per lo svolgimento di questo importante servizio. Il giorno dopo il ritrovamento, la sezione di Parma dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna ha provveduto all’esame anatomo-patologico della carcassa rilevando le lesioni tipiche della malattia e la sezione di Modena, nella stessa giornata, ha effettuato il test che ha confermato la PSA.

La PSA è una malattia che non colpisce l’uomo ma solo i suini selvatici e domestici, con gravi ripercussioni sulla salute degli animali. In Italia, come in diversi altri Paesi, l’infezione si diffonde principalmente tra i suini selvatici, che mantengono l’infezione nell’ambiente rendendo difficile la sua eradicazione. Il forte rischio di passaggio dagli animali selvatici ai domestici, rappresenta il motivo per cui alla comparsa di casi nei selvatici, scattano misure di limitazione delle movimentazioni di animali e prodotti, con conseguenti possibili ingenti perdite economiche.

Quello di Tornolo è il primo caso confermato in provincia di Parma, dopo quelli registrati in provincia di Piacenza a partire dal mese di novembre e dopo i casi presenti ormai da gennaio 2022 nelle regioni limitrofe ed in altre parti del Paese. Tuttavia, sulla base di una delimitazione territoriale stabilita da un regolamento della Commissione Europea, nel comune di Tornolo, così come in altri comuni della provincia di Parma al confine con la Liguria, erano già in vigore misure straordinarie di sorveglianza, prevenzione e controllo della malattia con restrizioni sull’attività venatoria, regolamentazione delle attività all’aperto e restrizioni delle movimentazioni dei suini allevati, anche in funzione del livello di biosicurezza degli allevamenti. Misure stabilite con l’ordinanza del Commissario straordinario alla PSA n. 5/2023 e dall’ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 142/2023 applicativa dell’ordinanza commissariale.

 

Sostegno al comparto suinicolo

Alla luce della situazione epidemiologica attuale è ancora più importante che gli allevamenti innalzino al massimo il livello di biosicurezza, ossia l’insieme di misure strutturali e gestionali che consentono di ridurre al minimo il rischio di introduzione e diffusione delle malattie negli allevamenti stessi e che costituiscono una rassicurazione per potere applicare le deroghe alla movimentazione di animali e prodotti. A questo scopo, la Regione aveva già previsto e destinato risorse nei mesi scorsi e proseguirà nell’impegno di sostenere gli investimenti che le aziende intendono realizzare mediante bandi rivolti all’innalzamento della biosicurezza negli allevamenti e alla consulenza e formazione degli operatori del settore.

 

Prevenzione strategica, numero unico regionale per segnalazioni immediate

Per potere controllare la PSA è necessario identificare precocemente tutti i casi, sia all’interno delle zone dove il virus sta circolando, per potere rimuovere le carcasse fonte di virus per gli animali sani, ma soprattutto nelle aree ancora non interessate dai casi, per identificare i territori in cui è necessario applicare tempestivamente le misure di controllo necessarie. Per questa ragione, l’ordinanza 142/2023 del presidente della Giunta regionale prevede che chiunque veda una carcassa di cinghiale, ovunque essa si trovi, sia tenuto ad informare il servizio veterinario dell’Azienda Usl competente per territorio che interverrà prontamente per effettuare il prelievo dei campioni necessari per escludere o confermare l’infezione nella carcassa. Per agevolare questa attività di prevenzione, la Regione ha istituito un numero unico regionale 051.6092124che inoltra la chiamata alla Azienda Usl competente per il territorio interessata dalla segnalazione. La collaborazione di tutti i cittadini è fondamentale nella prevenzione della diffusione della PSA.

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