Come detrarre le spese per la badante

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L’assistenza a persone non autosufficienti rappresenta una realtà rilevante per molte famiglie italiane, dedite al benessere dei propri cari anziani o disabili. In questo contesto, l’impiego di una badante è sempre più diffuso come soluzione per garantire cure e assistenza quotidiana. Realtà che si occupano di supportare le famiglie nella ricerca e gestione del rapporto con le badanti, come AES Domicilio Assistenza Anziani, sono sempre più diffuse. 

Tuttavia, le spese legate a questa figura professionale possono costituire un notevole peso finanziario per le famiglie. In questo articolo esploriamo i casi in cui è possibile detrarre le spese sostenute per la badante. 

Detrazioni fiscali per le badanti: chi ne può beneficiare?

La circolare 14/E/2023 specifica che: “la detrazione spetta alla persona che ha sostenuto la spesa, anche se non è il titolare del contratto di lavoro del personale che fornisce assistenza”. Inoltre, le istruzioni per la compilazione del modello 730 sottolineano l’importanza di documentare adeguatamente le spese, tramite ricevute debitamente firmate dal soggetto che fornisce il servizio di assistenza domiciliare. 

Affinché si abbia diritto alla detrazione, è essenziale che il contratto di lavoro della badante attesti chiaramente la sua dedizione esclusiva all’assistenza dell’anziano, includendo tutti i dati anagrafici necessari. 

In aggiunta, è altamente consigliabile conservare e presentare, durante la compilazione della dichiarazione dei redditi, delle copie delle richieste avanzate dall’amministratore di sostegno e delle decisioni del giudice che autorizzano i pagamenti. Questi documenti forniranno una prova inequivocabile dell’utilizzo dei fondi a beneficio dell’anziano e del supporto finanziario per le relative spese.

Detrarre le spese per la badante: le conclusioni del 2023

Nel corso del 2023, le spese medie delle famiglie italiane per i servizi domestici sono aumentate significativamente, secondo i dati forniti da Assindatcolf. La retribuzione media per le badanti è cresciuta di quasi 100 euro, rendendo la spesa insostenibile per il 36,9% delle famiglie, soprattutto per quelle a basso reddito. La percentuale di famiglie che considera la spesa insostenibile è salita dal 67,1% a gennaio al 79,7% a luglio.

Il presidente di Assindatcolf sottolinea “Riteniamo che sia necessario apportare modifiche fiscali al fine di sostenere le famiglie dal punto di vista economico e per combattere il lavoro non dichiarato. Questo dovrebbe includere la deducibilità totale dei costi sostenuti dai datori di lavoro per colf, badanti e baby sitter. È innegabile che molte famiglie non possono permettersi una spesa essenziale come quella per l’assistenza ai non autosufficienti e per i bambini. È quindi essenziale promuovere la deducibilità fiscale insieme a un assegno unico più generoso e all’implementazione della Prestazione universale per la non autosufficienza. Confidiamo che la prossima Legge di Bilancio contenga indicazioni chiare in questa direzione, come il raddoppio della deducibilità dei contributi Inps, il finanziamento della Prestazione universale e l’inclusione dei lavoratori domestici nella riduzione del cuneo fiscale e contributivo“.

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