Escoriazioni e pelle sensibile: consigli per la cura

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Molte persone hanno una pelle sensibile, una condizione che comporta una maggiore fragilità cutanea. In questi casi la pelle è più predisposta ai danni causati da agenti esterni, come sostanze chimiche o condizioni ambientali quali vento ed esposizione a raggi solari, ma è anche più suscettibile rispetto a una cute normale a irritazioni, arrossamenti, bruciori e allergie.

La cute sensibile richiede maggiore attenzione nella cura della pelle, sia nell’utilizzo di prodotti cosmetici protettivi e delicati, sia nell’evitare alcune sostanze e prodotti che possono irritare facilmente l’epidermide. Inoltre, è necessario trattare le escoriazioni cutanee con prodotti specifici, utilizzando rimedi che non aggrediscono la pelle e che siano compatibili con la maggiore sensibilità e fragilità della cute.

Come trattare le escoriazioni della pelle sensibile

Le persone con una pelle sensibile tendono a ferirsi con maggiore facilità, in quanto la cute risulta più vulnerabile in caso di contatto con oggetti e superfici. Per fortuna, nella maggioranza dei casi si tratta di ferite superficiali, ossia escoriazioni o abrasioni che interessano appena l’epidermide, lo strato più esterno della pelle, senza danneggiare il derma o la sottocute.

Le ferite superficiali della pelle tendono a guarire da sole in alcuni giorni, o in alcune settimane per quelle più importanti, ma necessitano di un trattamento adeguato che rispetti la sensibilità più elevata della propria pelle. La prima cosa da fare in questi casi è lavarsi bene le mani, per evitare di contaminare l’escoriazione. È essenziale lavare la ferita con acqua e un sapone neutro, evitando detergenti aggressivi non compatibili con le pelli sensibili.

In seguito, è necessario risciacquare con acqua corrente, accertandosi di rimuovere anche gli eventuali corpi estranei come tracce di terra o di sporcizia. Successivamente bisogna comprimere la ferita usando delle garze possibilmente sterili, effettuando questa operazione per alcuni minuti fino ad interrompere l’eventuale sanguinamento. È importante disinfettare la ferita con delle sostanze antisettiche, utilizzando un disinfettante adatto alle pelli sensibili. Infine, non rimane che coprire la pelle danneggiata con una garza per non farla sporcare nuovamente e proteggerla da eventuali ulteriori traumi.

Ovviamente, in alcune circostanze è necessario rivolgersi a un medico o recarsi al pronto soccorso più vicino, ad esempio in caso di morsi di animali, ferite da taglio profonde, lesioni cutanee con schegge di vetro oppure con oggetti arrugginiti. Lo stesso vale se la ferita non è superficiale ma profonda e se risulta particolarmente dolorosa o infetta, per evitare l’infezione della ferita, estrarre eventuali corpi estranei presenti e verificare la necessità di sottoporsi a una copertura vaccinale per il tetano.

Come riconoscere un’escoriazione della pelle

Le escoriazioni sono ferite superficiali molto comuni, soprattutto tra le persone con pelli sensibili, causate da graffi o sfregamenti della cute contro oggetti o superfici ruvide. Queste lesioni sono provocate dall’attrito della pelle con una superficie, forza che può danneggiare l’epidermide e causare una ferita superficiale della cute, con o senza sanguinamento a seconda delle circostanze e della gravità dell’escoriazione.

Queste ferite della pelle si manifestano di solito con il danneggiamento dello strato superficiale della cute, ossia dell’epidermide, inoltre possono essere associate alla comparsa di ematomi, petecchie ed ecchimosi. Le escoriazioni possono provocare anche molto dolore, specialmente in caso di pelli sensibili più fragili e vulnerabili. L’intensità del dolore dipende dalla gravità del trauma, ma ad ogni modo dopo il trattamento della ferita si ottiene spesso un sollievo immediato e il dolore tende a ridursi in modo considerevole.

La maggior parte delle escoriazioni sono di primo grado e coinvolgono esclusivamente l’epidermide, senza danneggiare gli strati più profondi della pelle. Di norma queste ferite superficiali guariscono in alcuni giorni, con la formazione di una crosticina di colore giallo che si stacca dopo pochi giorni. Le escoriazioni di secondo e terzo grado invece sono ferite più profonde e gravi: nel primo caso coinvolgono anche il derma, lo strato della pelle subito sotto l’epidermide, nel secondo danneggiano anche il sottocute, lo strato più profondo della pelle.

Le escoriazioni di primo grado sono quelle che possono essere automedicate, adottando tutti gli accorgimenti necessari per evitare infezioni delle ferite. Le escoriazioni di secondo e terzo grado richiedono l’intervento di un medico, per evitare conseguenze serie ai tessuti o una guarigione non ottimale della ferita. In alcuni casi, infatti, potrebbe essere prescritto un antibiotico per prevenire un’infezione. Non bisogna quindi mai sottovalutare le ferite che presentano sintomi non consueti o che sono particolarmente profonde e che richiedono un consulto medico.

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