“Sara, 3 figli dagli uno ai sette anni, mercoledì verrà buttata in mezzo a una strada”

0

“Sara vive da alcuni anni in un appartamento in affitto in Via Gallani 9 (Crocetta) insieme al marito e a tre figli, la più piccola ha un anno e i fratelli 5 e 7 anni.

Mercoledì 10 maggio Sara riceverà per la quinta volta l’accesso dell’Ufficiale Giudiziario per l’esecuzione dello sfratto per morosità. In realtà il debito è veramente esiguo, si tratta di 4 mensilità da 500 euro cadauna e delle spese legali.

Fino a pochi giorni fa sembrava che la situazione di Sara potesse essere risolta come tante altre che abbiamo affrontato negli ultimi mesi. Nonostante le solite lentezze burocratiche il Comune di Parma era disposto a sanare la morosità in cambio della rinuncia all’esecuzione da parte della proprietà, così che Sara avrebbe potuto ricominciare a pagare la locazione fino all’assegnazione di un alloggio di emergenza.

La proprietà ha però rifiutato questa soluzione e il 10 maggio c’è il concreto rischio che lo sfratto possa essere eseguito senza soluzioni alternative.

La proprietaria, la ultranovantenne Bossi Valeria, seguita dai futuri eredi e da uno staff legale, non è propriamente la nonna che vuole liberare l’alloggio per passarlo alla nipotina, visto che detiene circa quaranta (40) appartamenti, oltre a negozi in pieno centro e altri immobili.

Probabilmente l’avidità spinge i proprietari a svuotare l’alloggio dove vive Sara per trovare soluzioni più profittevoli, nonostante il fatto che i 500 euro al mese già richiesti oggi non siano pochi.

Questo perché in Italia la legislazione sugli alloggi lascia ai proprietari la completa libertà: possono definire unilateralmente l’importo del canone d’affitto (naturalmente sempre più alti), possono permettersi di lasciare alloggi vuoti (in Italia sono 10 milioni!, non stiamo sparando cifre a caso ma sono i dati Istat), possono decidere di affittare solo a turisti svuotando così le città e in particolare i centri storici, lasciando milioni di persone in precarietà abitativa e senza alloggio”.

Lo fa sapere Rete Diritti in Casa.

“E’ chiaro che non possiamo accettare questa situazione. Se non possiamo ancora cambiarla radicalmente ci opponiamo comunque anche fisicamente a tutte le situazioni di cui veniamo a conoscenza in cui l’ingiustizia è palese, soprattutto se la controparte è costituita da grandi proprietari immobiliari.

Per questo mercoledì saremo al fianco di Sara e non accetteremo che sia ancora adottata la vigliacca e crudele prassi di non comunicare alla famiglia sotto sfratto la data dell’accesso successivo”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here