Pecchia: “La partita che conta è sempre la prossima, al derby con e per i nostri tifosi”

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Mi piace giocare con frequenza, ho sempre detto che è un vantaggio. Si è continuamente dentro e presi dalla partita. Per la gestione mentale è un carico/scarico, recuperare e riprendere. Ormai la partita che conta è sempre la prossima, quindi quella più importante è venerdì. Mancano ancora 36 ore, con Bernabé che rientra dalla squalifica tutto il gruppo è a disposizione”

Così Fabio Pecchia alla vigilia di Modena Parma.

“Venerdì abbiamo ancora tempo per una rifinitura. Ci sono dei momenti in cui si è arrivati alla 33esima partita, più le 3 di Coppa Italia, ci sono degli aspetti che acquisisci giocando, con il tempo le migliori e cambia l’atteggiamento delle squadre avversarie. Per tutte vale che il tempo è sempre di meno, tutte hanno bisogno di fare punti, ogni squadra reagisce in modo diverso. Il Cittadella con noi ha praticamente rinunciato a giocare, è una squadra di ripartenza ma ha dei numeri in fase di palleggio. Ha rinunciato alle proprie cose. Nel primo tempo ho visto un Parma solido, che fa le sue cose, ha voluto giocare, dopo il gol abbiamo avuto 3-4 occasioni per il raddoppio. Poi nel secondo tempo ha seguito il tipo di gara che il Cittadella ha voluto fare. Venerdì sarà una partita ancora diversa, rispetto a Cittadella e rispetto anche alla gara di andata“.

TIFOSI E SQUADRA, UNA SPINTA UNICA
Alla fine scende in campo una squadra che sia in grado di fare le cose e di mettere in pratica il lavoro che prepara. Con un’identità chiara e la voglia di vincere. Creare una mentalità non è solo giocare bene e vincere una partita. Ma giocare bene, vincere una partita, ripresentarsi al campo, vincere un’altra partita. Lasciare alle spalle quello che è successo e ripresentarsi con forza ed energia per la partita successiva. Questo è dove una squadra può fare la differenza. Il derby e i tifosi? I giocatori sono consapevoli, sono certo di quello che è il tipo di gara e di quello che c’è intorno. Di quanto ci tiene la nostra città, i nostri tifosi. Di quanto sia bello e sentito. I numeri non hanno memoria, dobbiamo pensare a fare la partita, quello che è stata la storia ci possiamo fare poco. Quello che è fuori è una partita diversa dalle altre, quello che è in campo è quello che bisogna saper fare. Andremo nel dettaglio tecnico e tattico, conteranno tante cose. L’ambiente, la spinta dei nostri tifosi senz’altro che ci staranno vicini, ma la prestazione e il nostro approccio con la personalità e con la voglia di fare le nostre cose. E stimolati da un ambiente bello, da una serata bella che deve essere tale“.

COBBAUT E LA FASE DIFENSIVA
Cobbaut? Lo abbiamo perso troppo presto, non lo abbiamo mai avuto. Sono contento per l’inserimento, è qui da tempo e questo era più semplice ed agevole. Con una linea a 4 era molto naturale il suo inserimento. Deve continuare a lavorare e dare il suo contributo. Non è solito avere dei centrali mancini, e noi ne abbiamo due. Sei punti sono numeri. Ma conta la prossima gara. E farsi scivolare addosso queste situazioni e guardare alla prossima partita con ancora più fiducia. Fiducia che non è mai stata persa da parte mia, ancora di più. tutti insieme, con il gruppo e con l’ambiente per affrontare la prossima partita. Pensare alla prossima e alzare lo sguardo il 19 maggio. Ora è un continuo stare su una giostra. Chi ha più energie mentali, non solo fisiche, chi ha lavorato bene, chi ha avuto una crescita e può ottenere solo di più in questo periodo“.

UN MODENA ORDINATO ED ESPERTO
E’ una squadra molto esperta, sa fare cose con qualità. E’ un gruppo che va avanti dall’anno scorso con un allenatore che lavora con loro. Ordinata, ma riesce a fare le due fasi, sia di palleggio ma anche molto verticale. Nella zona centrale del campo riescono ad abbinare le due fasi, riescono a vivere la partita e a gestirla. E la partita di andata ci ha fatto molto male, ha lasciato il segno“.

LA FIDUCIA IN DENNIS MAN
Questo fa parte di quella che è la natura della nostra professione. Parlavo di onda anomala tanto tempo fa, noi abbiamo incarnato in pieno il discorso di essere onda. Chiaro che ora la dobbiamo tenere più alta possibile. Questo vale anche per i giocatori, ci sono dei momenti di forma straordinaria dove riescono ad abbinare le loro qualità tecniche con la qualità fisica, e dei momenti in cui tutto questo sembra svanire. Ed è proprio lì che in quel momento che io continuo ad avere una grandissima fiducia in Dennis Man, a prescindere da quello che è stato. Ci possono essere degli approcci sbagliati individuali, ma io li vedo lavorare tutti i giorni e so che hanno la forza, le qualità, per fare. In primis il ragazzo si aspetta di fare delle cose diverse. E’ in quei momenti che bisogna aver fiducia di tutti, perché ho una rosa a disposizione di 28 giocatori e ora, a parte Santurro, hanno giocato tutti. Anche nei momenti down“.

 

 

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