CBD ed insonnia: davvero aiuta a dormire?

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I problemi nella gestione del sonno coinvolgono un’ampia fetta della popolazione mondiale: con l’avvento dell’emergenza pandemica e le prolungate fasi di lock-down stringente a cui siamo stati sottoposti, si è notato un progressivo aumento di disturbi del sonno.

Ansia, difficoltà nell’addormentamento, risvegli frequenti, sindrome da affaticamento, insomma… tante sono le certezze che abbiamo dovuto rimettere in discussione sulla base degli eventi circostanti e spesso è stato proprio il riposo a pagarne le conseguenze più grandi.

E’ possibile, allora, ristabilire una forma di equilibrio della quotidianità, nonostante le molte variazioni di progetti, desideri, routine, e tornare a dormire sonni tranquilli?

Fra le risposte possibili al fenomeno, gli studi e le ricerche scientifiche indagano anche il ruolo del cannabidiolo, più comunemente conosciuto come CBD un cannabinoide presente nelle piante di Cannabis Sativa.

Il CBD può davvero aiutare a dormire? E come? Scopriamo insieme, nell’articolo, alcune tesi e argomentazioni proposte.

CBD: dormire più a lungo e dormire meglio

A differenza del THC, che induce effetti psicoattivi, il CBD non ha controindicazioni ed è considerato sicuro.

I suoi effetti, ancora da analizzare su più casi studio e ricerche, sembrano però testimoniare un effetto positivo sul nostro sistema endocannabinoidi ed in particolare sul sonno, dato essenzialmente da due fattori: 

Inoltre, il CBD va ad agire sul sistema immunitario e su quello nervoso, riuscendo a placare gli effetti di stress ed ansia che spesso sono fra i primi nemici della difficoltà ad addormentarsi e dell’insonnia cronicizzata.

Col suo effetto rilassante, il CBD può essere un valido aiuto per ritrovare la calma e la serenità serale necessarie per entrare più facilmente in uno stato di riposo privo di micro risvegli.

Il CBD non crea dipendenza nell’organismo ma è ovviamente necessario non improvvisarsi medici ed esperti, autogestendosi completamente, anche dato il fatto che sul mercato sono spesso presenti prodotti con quantità non certificate di principio attivo.

CBD quale prodotto è più utilizzato

Oltre a ricordare che il CBD non va assolutamente unito all’utilizzo di alcool o sostanze stupefacenti di qualsiasi tipo.

Dopo aver sentito l’azienda GreenOrganics possiamo constatare che gli utilizzatori sono in crescita e la maggior parte delle persone che si avvicinano ed utilizzano il CBD – anche alla luce delle numerose ricerche compiute dalla fine degli anni ’70 in poi – lo assumono sotto forma di olio CBD l’estratto della pianta di Cannabis Sativa unito ad un olio vettore che ne facilita l’assorbimento da parte dell’organismo questo perché i cannabinoidi sono lipofili ovvero si legano bene ai grassi…

Esistono 3 tipologie di olio al CBD che si caratterizzano per tipologia di estrazione e per contenuto:

  • Spettro completo
  • Ampio spettro
  • Isolato

Le differenze sono essenzialmente nel contenuto, nei prodotti a spettro ampio o completo, insieme al CBD troveremo il fitocomplesso della pianta, molecole come terpeni, cannabinoidi, flavonoidi, che agiscono in sinergia sul nostro sistema endocannabinoide, producendo un potente effetto benefico chiamato effetto entourage.

Nell’olio isolato invece troveremo solo CBD, si ha il vantaggio principale di avere un dosaggio preciso del principio attivo e la totale assenza del THC – si ha lo svantaggio di un assorbimento leggermente inferiore da parte del nostro organismo e la mancanza dell’effetto entourage, si trova in percentuali più alte sul mercato tipo al 15-25-30% per compensare le mancanze.

Da non sottovalutare anche le tisane di canapa

Queste specialmente, in mix con erbe quali passiflora o valeriana, sembrano godere di un ottimo potere rilassante e terapeutico e possono rappresentare un’alternativa alla classica pastiglia di melatonina.

Bevuta prima di coricarsi, unita alla pratica meditativa o ad esercizi di allungamento e distensione muscolare e sulla respirazione, la tisana a base di canapa e quindi anche in parte di CBD può accompagnarvi nell’addormentamento quietando le sensazioni di ansia, nervosismo e paura accumulate durante la giornata.

Naturalmente, come tutte le cose, anche il CBD non ha poteri magici e non funziona senza la combinazione di più elementi che lavorano in sinergia.

Una corretta igiene del sonno, una dieta equilibrata e sana, l’eliminazione di alcol, caffeina e tabacco in grandi quantità, l’esercizio fisico costante…

Insomma, sono molte le buone pratiche e abitudini necessarie per far sì che il riposo sia qualitativamente valido e prolungato.

1 commento

  1. Bel articolo. Complimenti. Se possiamo aggiungere una cosa: il CBD aiuta a dormire perché agisce proprio sulla fase REM, portando velocemente il corpo nella fase NREM, ossia quella caratterizzata da un sonno più profondo dove le onde cerebrali sono più lente e ad ampio spettro.

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