La protesta dei dipendenti Iren: “Assordante il silenzio del Comune”

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Le federazioni sindacali rappresentative dei settori ambiente, gas acqua ed energia hanno chiesto nei mesi scorsi un incontro sui problemi che si riscontrano da tempo in IREN al Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ma fino ad oggi nemmeno una risposta di cortesia, nonostante la nostra Amministrazione municipale, insieme a quelle di Reggio Emilia e Piacenza, sia oltre che azionista anche sottoscrittore del patto di sindacato rinnovato di recente.

Per questo stamattina tutti i sindacati confederali dei lavoratori del Gruppo IREN, ovvero Fp Cgil Parma, Fit Cisl Parma, Uiltrasporti, Uil Parma, Filctem Cgil Parma, Femca Cisl, Flaei Cisl Reti, Uiltec Uil, si sono dati appuntamento in piazza Garibaldi, e sono stati successivamente ricevuti dal Capo di Gabinetto del Comune di Parma, Francesco Cirillo, che si è reso disponibile a raccogliere le loro istanze per trasmetterle al sindaco Pizzarotti.

Il deterioramento delle relazioni sindacali nel gruppo è iniziato con la disdetta di tutti gli accordi nel 2016 e l’azzeramento della contrattazione nei confronti dei nuovi assunti e vede oggi una lunga lista di problemi irrisolti quali ad esempio gli organici di funzionamento, gli inquadramenti del personale, un impianto inceneritore senza accordi su reperibilità in caso di emergenza e orari non stop, appalti al massimo ribasso su tutti i settori e fuori dalle regole contrattuali sul settore ambiente, fino al diniego degli spazi per svolgere le assemblee sindacali utilizzando il tema della cautela per prevenire il contagio Covid (nonostante poche settimane prima l’azienda avesse richiamato tutti i dipendenti negli uffici scrivendo che non vi è più una situazione di emergenza).

Ma queste sono solo alcune delle problematiche sulle quali si vorrebbe sollecitare l’attenzione del Sindaco. Il Gruppo Iren detiene le concessioni per i servizi pubblici locali per rifiuti, acqua gas ed energia pagati con denaro pubblico, è una società quotata in borsa in veloce crescita, distribuisce utili milionari agli azionisti (tra i quali vi sono i Comuni emiliani) e mentre taglia sui dipendenti e sfrutta il lavoro povero degli appalti al ribasso aumenta i compensi milionari ai managers.

Le organizzazioni sindacali hanno posto più volte il tema del progressivo indebolimento della capacità degli enti locali di intervenire sugli indirizzi strategici dell’impresa e sull’indirizzo degli investimenti; gli utili distribuiti ai soci dovrebbero essere reinvestiti per migliorare i servizi offerti ai cittadini e sviluppare un sistema attento alla sostenibilità e alla qualità del lavoro. Sui piani industriali del Gruppo sul nostro territorio alle organizzazioni sindacali da anni non viene data alcuna informazione e anche su questo tema crediamo che con i Comuni del territorio sarebbe necessario un confronto e una sinergia.

A Parma, e in generale in Emilia, Iren ha alzato la conflittualità puntando su un’eccessiva esternalizzazione e frammentazione dei servizi tramite subappalti nei quali nei quali trovano terreno fertile i fenomeni di sfruttamento della manodopera, dumping contrattuale, infortuni e malattie professionali sui quali Iren non esercita alcun tipo di controllo nonostante le numerose denunce e richieste di intervento. Non è un caso il fatto che in Iren, a differenza di altre importanti multiutilities, non si riesca a definire un protocollo sugli appalti né tantomeno ad avere un confronto trasparente sulla gestione delle gare pubbliche su rifiuti e acqua. Al sindaco Pizzarotti, così come ai sindaci di Reggio Emilia e Piacenza, contestiamo con forza l’inerzia e l’indifferenza sui problemi evidenziati e ribadiamo la richiesta di un confronto.

I servizi pubblici locali non si appaltano a scatola chiusa. L’interesse dei cittadini e dei lavoratori deve essere riportato al centro delle politiche degli enti locali.

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