Softair: origini e dettagli su questo bizzarro quanto interessante hobby

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Per quanto la guerra sia un tragico evento da scongiurare, tutti noi abbiamo giocato da bambini con pistole finte, mettendo per esempio in scena scontri tra cowboy e indiani o tra fronti militari differenti. Il fascino che le armi da fuoco esercitano sulle persone è innegabile e addirittura paesi come gli Stati Uniti hanno incluso il loro possesso tra i diritti inalienabili degli individui, ciononostante non bisogna mai dimenticare la loro pericolosità.

Il Giappone ha una lunga storia legata al rigetto della violenza e dell’uso delle armi da fuoco, in parte dovuto alla burrascosa fine della Seconda Guerra Mondiale, che costrinse il Paese intero a una presa di coscienza degli atti che portarono a eventi come lo sgancio delle bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki. Durante gli anni ’70, il giapponese Ichiro Nagata volle realizzare una pistola i cui proiettili non uccidessero, sfruttando il freon compresso. 

L’applicazione originale di queste pistole, registrate con il marchio “soft air gun”, era quella di fare pratica al poligono senza alcun rischio, tuttavia queste pistole vennero ben presto utilizzate per veri e propri giochi di guerra tra individui, chiamati in giappone “survival games”. Le pistole videro un vero e proprio boom di produzione, con compagnie come Tokyo Marui che iniziarono a realizzarne diversi modelli, migliorando anche il concetto originale, aggiungendo per esempio motorini elettrici e batterie ricaricabili.

I proiettili di plastica non sono in grado di uccidere o causare ferite importanti, tuttavia per chi pratica softair è comunque consigliato un abbigliamento idoneo al fine di evitare qualsiasi tipo di incidente. La pratica divenne famosa in Europa, inizialmente nel Regno Unito, solo tra gli anni ’80 e ’90, quando le pistole dovevano essere personalmente assemblate dagli acquirenti.

Come si gioca?

Si tratta di uno sport/hobby molto libero e ognuno può praticarlo come meglio ritiene opportuno, generalmente però ci si divide in due squadre e lo scopo è quello di “eliminare” i membri del team avversario. I luoghi dove si svolgono queste battaglie possono essere svariati, si va da zone industriali non più utilizzate a quelli più naturali come boschi o ambienti appositamente adibiti.

Tutti possono praticare softair a partire dai 12 anni di età e ognuno può scegliere l’arma che preferisce in base al proprio stile di “gioco”; esistono infatti utenti che amano armi automatiche o quelli che prediligono i fucili da cecchino, troverete sicuramente quella più adatta alle vostre esigenze tra quelle vendute online. Se non sapete dove reperirle, potete leggere qui per acquistare direttamente online la pistola softair che fa al caso vostro, in modo da preparare tutto l’occorrente per dare inizio al vostro nuovo hobby.

 

Ci si può far male?

Iniziamo col dire che per praticare softair bisogna vestirsi in modo adeguato, quindi con un vestiario che possa proteggere dai proiettili. Questi, pur essendo in plastica, possono comunque essere avvertiti e magari ci si ritroverà con un piccolo segno rosso sulla pelle che sparirà però in poco tempo. Le pistole da softair non causano ferite ma ricordate di indossare occhiali protettivi, guanti, cappelli e così via, insomma un outfit adeguato per un vero e proprio “wargame”. Chi ha una pelle sensibile può indossare più strati di vestiario, in questo modo l’epidermide non verrà in alcun modo intaccata dal proiettili che sembreranno semplici gocce di pioggia.

Capire chi è stato colpito

Rispetto al paintball, nel softair conta molto l’onestà dei giocatori. Nel primo caso, si può immediatamente vedere chi è stato colpito mentre nel softair sta alla sensibilità del giocatore riconoscere quando si è stati colpiti poiché dall’esterno non è possibile capirlo. In linea di massima se un proiettile vi raggiunge bisogna urlare “colpito” e alzare la mano in modo da far vedere a tutti i partecipanti chi è il “ferito”, a questo punto il giocatore si allontana dal campo di battaglia e si dirige nuovamente al punto di inizio del gioco. In base alle regole stabilite potrebbe esserci un tempo di attesa per riprendere a giocare, proprio come se fosse un videogame.

Differenze con il paintball

Molti utenti potrebbero confondere il softair con il paintball, in realtà vi sono delle differenze sostanziali, legate innanzitutto l’armamentario: le pistole da softair sono molto più realistiche e virtualmente identiche per quanto concerne l’apparenza alle controparti reali, le pistole per il paintball sono essenzialmente diverse poiché devono ospitare proiettili in grado di colorare gli indumenti e far capire immediatamente chi è stato colpito.

Anche il costo è un fattore da non sottovalutare, praticare softair è molto più economico rispetto al paintball, senza considerare che non bisognerà lavare via la vernice dai vestiti dopo ogni sessione.

 

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