Vitelli “insultati” e maltrattati: le immagini choc nell’allevamento del Grana Padano

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Vitelli appena nati separati brutalmente dalle madri. Insulti ai vitelli maschi perché considerati un sottoprodotto. Vitelli alimentati con surrogati.

Questo e altro mostrano le immagini girate da Essere Animali in un allevamento di mucche per la produzione di latte situato in provincia di Bergamo.

Si tratta di un allevamento che fa parte della filiera del formaggio Grana Padano, il DOP più consumato al mondo: all’interno – come vi vede dalla immagini che seguono – ci sono 2.700 animali, tra mucche e tori, oltre che circa 300 vitelli.

 

Come riporta il Salvagente, l’investigazione documenta le prime settimane di vita dei vitelli, dal parto alla successiva stabulazione in box, gettando un’ombra scura sulle loro condizioni negli allevamenti di mucche per la produzione di latte.

“Per la produzione di latte, anche quello destinato alle eccellenze italiane come il Grana Padano, i vitelli sono allevati in condizioni di deprivazione sociale, sottoposti a stress e sofferenza. Cambiare è possibile, considerato anche il crescente numero di cittadini europei che chiedono maggiori standard di benessere per gli animali allevati” si legge in una nota di Essere Animali che assieme a 77 ONG di tutto il mondo, esorta la Commissione Europea a una completa revisione della legislazione sulla protezione degli animali da allevamento.

Tra le richieste alla Commissione, ci sono anche condizioni di allevamento che possano
consentire a tutte le specie allevate di esprimere comportamenti naturali, tra cui
l’assunzione di cibo vero.

Per le condizioni dei vitelli, Essere Animali ed Eurogroup for Animals sollecitano una revisione delle leggi Ue sul benessere degli animali per:

• Consentire il contatto tra il vitello e la madre per almeno le prime otto settimane di
età, durante le quali gli animali devono essere tenuti in un sistema di contatto di
almeno mezza giornata, con allattamento consentito.

• Fornire condizioni abitative che soddisfino le esigenze comportamentali dei vitelli, i
quali dovrebbero essere allevati in gruppi e avere accesso ad aree all’aperto.

“Questa indagine rigorosa fornisce un duro campanello d’allarme per quanto riguarda le
condizioni in cui vengono allevati i vitelli negli allevamenti da latte. Tuttavia, abbiamo
un’opportunità unica, entro settembre possiamo convincere la Commissione Europea a intraprendere una completa revisione della legislazione sulla protezione degli animali da allevamento, e fornire una miglior protezione per i vitelli ed altre specie.

È incredibile che l’attuale legislazione permetta ancora l’isolamento e il confinamento degli animali appena
nati: sono pratiche crudeli ed evitabili. Noi chiediamo standard di benessere più elevati, che non lascino indietro nessun animale”, dichiara Reineke Hameleers, Direttore di Eurogroup for Animals.

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