Krause: “Amo Parma e la sua gente, mi stanno dando più affetto di quanto meriti”

Poi sullo stadio: "Il calcio è uno sport diverso dal football e l'Italia è diversa dall'America. Non posso certo mettere i ragazzi della curva in una lounge box".

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Il presidente del Parma Kyle Krause si è concesso ad una lunga intervista ai microfoni del podcast Business of Sport, in cui ha affrontato vari temi, dal suo arrivo a Parma, i motivi dell’acquisto del club crociato e il suo impatto con il mondo italiano e con la città ducale.

“La famiglia di mia madre è italiana – ha iniziato a raccontare il presidente americano, come riporta ParmaLive.com – e quindi il mio background è sempre stato influenzato dalle mie origini. Mi sono sposato in Italia, la mia famiglia ha sempre avuto una passione per l’Italia e per lo sport, in America ho una squadra e ho iniziato a guardarmi intorno anche in Italia per acquistare un club di Serie A: ho cercato quali squadre fossero disponibili e ho trovato l’opportunità del Parma, una squadra con una storia fantastica e che di recente era risalita dalla Serie D. Mi sono innamorato di tutto quello che riguardava il Parma: la sua storia, i suoi tifosi, i tanti titoli europei vinti”. 

Cosa cercava dal punto di vista del business investendo in un club italiano?
“Dal punto di vista del business tu ti ritrovi in Serie A, una lega top, che ti dà opportunità in ogni modo. Se guardi in Serie A il calcio è tutto: grandi club, grandi giocatori, grandi storie. Io vengo da un business familiare, ho cinque figli. Una cosa che ho è la passione, e fino al giorno in cui morirò vorrò tramandare ai bambini questa mia passione. Poi come ogni business deve essere sostenibile”. 

Sta cercando di investire nelle infrastrutture, sullo stadio: cosa pensa che voglia un tifoso da uno stadio al giorno d’oggi?
“Quando lavori al miglioramento di uno stadio puoi pensare al fascino di uno stadio americano. In Inghilterra, America, abbiamo visto quale è il loro punto di vista sugli stadi. Poi è chiaro che il calcio è uno sport diverso rispetto al football che vediamo in America, gli stadi sono più piccoli. Il calcio si gioca per novanta minuti ed è la passione per il tuo club che ti fa andare allo stadio, non se c’è un panino speciale, un bicchiere di vino da degustare. Quello che voglio io è che la passione che hanno i tifosi venga tenuta per tutti i novanta minuti, devono godersi lo stadio e la partita. È chiaro che non puoi mettere i ragazzi che stanno in curva in una lounge box, questo toglierebbe l’esperienza del tifo per loro”. 

Crede di essere una persona popolare a Parma?
“Io attraverso Parma ogni giorno e sono sorpreso da tutti i tifosi che mi ringraziano per qualsiasi cosa che ho fatto nonostante qualsiasi cosa sia successa in campo. Sto ricevendo tantissimo affetto che probabilmente non merito”.

Siete retrocessi sfortunatamente, come ha fatto a restare popolare?
“Buona domanda, io ho fatto tutto il possibile. Quello che le persone vedono in me quando mi incontrano per strada, quello che leggono su Twitter: loro vedono la passione, l’entusiasmo, vedono quanto tenga a dar loro sollievo. Sono voluto venire a vivere a Parma, con mia moglie, alcuni dei miei figli. Quello che posso fare, nonostante siamo retrocessi, è guardare indietro e pensare a cosa avrei potuto fare. La passione, l’entusiasmo ci sono: quando incontro i tifosi per strada li saluto con amicizia, gli sorrido, comunico con loro. L’altra sera ero in giro e molti tifosi mi hanno fermato a chiacchierare, devo fare questo”. 

Finanziariamente scendere in Serie B vi farà perdere molto:
“Certamente è tutto drammaticamente diverso tra Serie A e Serie B, ad esempio gli introiti da diritti tv cambieranno molto. Però non fa niente, non è perché noi siamo andati giù cambia qualcosa. Può succedere ma non cambieranno i miei investimenti su giocatori o sul resto, come le infrastrutture”. 

Che tipo di progetto sta impostando? Triennale, quinquennale…?
“Come abbiamo parlato, siamo in costruzione e io voglio creare un progetto a lungo termine. Voglio che la squadra sia competitiva ogni anno e che le performance possano migliorare ogni anno. Voglio far crescere il Parma, far crescere la nostra Academy. Voglio che il Parma cresca in campo e nelle infrastrutture. Sono molto felice del progetto, mi sto divertendo molto e sono davvero felice di aver fatto questo passo”. 

 

 

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