Truffe online e riciclaggio, smantellata la banda dei Castelli Romani: 7 denunce

I truffatori contattavano le vittime che avevano pubblicato annunci di vendita sul sito www.subito.it. Oltre a mostrarsi interessati agli acquisti, si rendevano disponibili a pagare subito

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Truffe in tutta Italia. Dalla provincia di Enna a quella di Bolzano, passando per Reggio Emilia Parma, Modena, Potenza, Lecce, Sondrio Padova, Pistoia, Firenze, Viterbo, Frosinone, Roma, Pordenone, Pesaro, Latina, Udine, Livorno, Agrigento, Torino, Genova, Cagliari Napoli, Bergamo e Treviso.

L’escamotage era sempre lo stesso: i truffatori contattavano le vittime che avevano pubblicato annunci di vendita sul sito www.subito.it. Oltre a mostrarsi interessati agli acquisti, si rendevano disponibili a pagare subito. L’unica richiesta avanzata era relativa al metodo di pagamento: ricarica del conto attraverso l’utilizzo della postazione Atm.

In contatto telefonico con i truffatori, le vittime eseguivano le operazioni: anziché trovarsi accreditate le somme richieste, si vedevano i conti alleggeriti. Gli introiti delle truffe venivano poi indirizzati a carte prepagate e riciclati attraverso la ricarica di altre prepagate, intestate ai componenti della banda.

In questo modo, tra novembre e dicembre 2020, una trentina di persone in tutt’Italia sono state raggirate dalla banda che ha introitato circa 40mila euro. Circa 20mila sono quindi stati riciclati grazie alla compiacenza di un ristoratore dei Castelli Romani, a cui venivano effettuati fittizi pagamenti.

A scoprirlo i carabinieri di San Polo, che al termine di una complessa indagine hanno denunciato sette persone tra i 19 e i 51 anni, tra cui il ristoratore di cui sopra, residenti tra i comuni di Velletri, Ciampino, Genzano e Castel Gandolfo. Sono chiamati a vario titolo a rispondere di concorso di truffa aggravata, riciclaggio, indebito utilizzo di carta elettroniche.

L’indagine dei militari è partita dalla segnalazione di un reggiano residente a Canossa che si è presentato in caserma denunciando di aver subito una truffa online inerente la vendita di un’auto. Nell’immediatezza, gli inquirenti erano riusciti a risalire a un 26enne di Velletri, noto per i suoi innumerevoli precedenti specifici: attraverso l’analisi dei movimenti della prepagata dove erano finiti i soldi, sono stati scoperti non solo i complici del 26enne, ma anche le altre carte prepagate sulle quali erano stati versati circa 40mila euro provento delle truffe.

Il denaro, come appurato, veniva riciclato ricaricando altre prepagate mentre circa 20mila euro erano stati elargiti al ristoratore effettuando pagamenti per pranzi e cene fittizie e, peraltro, consumate in piena zona rossa dove le attività di ristorazione sono chiuse. Le truffe per ora accertate potrebbero essere solo la punta dell’iceberg: un centinaio, potenzialmente, gli internauti raggirati.

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