Strutture per anziani, dalla Regione 32 milioni per renderle “anti Covid”

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Un investimento straordinario in attesa della profonda riforma del sistema di accreditamento, volto ad imporre standard più alti in futuro nelle strutture private accreditate. Sette milioni andranno proprio a indennizzare i privati per i letti Covid che la Regione ha fatto allestire senza poi occuparli, 25 milioni per l’acquisto di mascherine, camici e altri DPI.

C’è poi un nuovo sforzo per il riconoscimento economico, gli aumenti di stipendio al personale coinvolto, attraverso l’adeguamento delle tariffe. L’obiettivo è restituire linfa a strutture spossate da spese e sforzi straordinari. Fermo restando il problema più grande: quello del personale, che AUSL e Case di Riposo si litigano involontariamente. Le Regioni hanno già lanciato al Governo un segnale forte affinché tutto il personale disponibile venga reperito.

Tra le altre ipotesi c’è anche quella di procacciare personale all’estero, tutto pur di rimpolpare la prima linea di Infermieri e Operatori Socio Sanitari contro il Coronavirus. Anche con armi nuove, quali i tamponi rapidi che danno esito in 30 minuti: “si lavora per permettere alle CRA e agli ospedali di usarli sui parenti per ammetterli alle visite; nell’ormai sostanziale certezza, spiega Donini, che i tamponi rapidi possano dare luogo a falsi negativi, ma non a falsi positivi”.

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