La scuola al tempo del Covid: ecco come sarà il rientro

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In vista della riapertura delle scuole il piano di interventi del Tavolo tecnico Ausl con pediatri e rappresentanti scolastici per la gestione  dellezioni in sicurezza. Mini task-force di professionisti in ogni distretto sanitario della provincia pronte a intervenire in caso di necessità, canali informativi specifici con i referenti covid-19 di ogni scuola provinciale, accessi dedicati alle postazioni dei test tampone per i casi eventualmente positivi. “Sono le azioni principali del piano di interventi per la ripartenza delle scuole in sicurezza – sostiene il Commissario straordinario dell’Azienda Usl di Parma, Anna Maria Petrini – che sono state elaborate dal Tavolo tecnico Ausl dove da inizio agosto hanno lavorato insieme i professionisti del Servizio igiene e sanità pubblica, i pediatri delle famiglie e i rappresentanti delle Istituzioni scolastiche di Parma e provincia”. Alle azioni decise dal Tavolo tecnico si aggiungono le disposizioni regionali e ministeriali in corso di applicazione dal 1° settembre in tutte le scuole ovvero le regole di igiene e protezione personale (mascherina), il distanziamento di almeno un metro, la rilevazione della temperatura agli ingressi, e il richiamo alla responsabilità individuale di ogni adulto per il proprio stato di salute e per quello dei minori in affido genitoriale.

MINI TASK-FORCE

In ognuno dei quattro distretti sanitari della provincia l’Azienda Usl ha istituito delle unità di intervento formate da un medico igienista del Servizio di igiene pubblica, un tecnico della prevenzione e dal coordinatore della Pediatria comunità, per intervenire a seconda delle necessità o delle particolari casistiche comunicate dal referente Covid-19 nominato da ogni Istituto scolastico al proprio interno.

INFO AUSL-SCUOLE

Il Tavolo tecnico ha attivato per ogni Istituto scolastico provinciale una canale informativo dedicato con il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Ausl, che consiste in una linea telefonica e in un’e-mail a disposizione esclusiva per i referenti scolastici Covid-19.

SOSPETTI COVID E NON

Se un alunno rimane a casa per più giorni con febbre, malessere o altre indisposizioni in base alla valutazione del proprio pediatra (o medico di medicina generale) potranno verificarsi due situazioni. Se si sospetta un caso di Covid-19, il pediatra di libera scelta (o medico di medicina generale) valuta se richiedere, con le modalità già previste l’esecuzione del tampone diagnostico. Allo scopo, l’Azienda Usl mantiene attive le postazioni, con accessi dedicati, per fare i tamponi in modalità drivethrough (senza scendere dall’auto) al parcheggio scambiatore “Campus” a Parma, all’Ospedale di Vaio a Fidenza, alla Casa della Salute a Langhirano e alla postazione nel piazzale delle scuole a Borgotaro. Gli alunni minorenni dovranno essere accompagnati da un genitore. In caso di esito positivo, il Dipartimento di sanità pubblica avviserà il referente scolastico Covid-19 e l’alunno rimarrà a casa fino alla scomparsa dei sintomi e all’esito negativo di due tamponi, eseguiti ad almeno 24 ore di distanza, seguendo le indicazioni del Dipartimento in merito alla riammissione in comunità. L’alunno rientrerà poi a scuola con attestato del Dipartimento di sanità pubblica di avvenuta guarigione. In caso di esito negativo, invece, il pediatra di libera scelta (o medico di medicina generale), una volta terminati i sintomi, produrrà un certificato di rientro in cui deve essere riportato il risultato negativo del tampone. Nel caso, invece, di sintomatologia non riconducibile al Covid-19, il pediatra di libera scelta (o medico di medicina generale) gestirà la situazione come normalmente avviene, indicando alla famiglia le misure di cura e concordando, in base all’evoluzione del quadro clinico, i tempi per il rientro in comunità. Come già previsto (Legge regionale 9 del 2015) non è richiesta certificazione medica per la riammissione alla frequenza scolastica, né autocertificazione della famiglia.

I TEST ESEGUITI

Dal 26 agosto al 10 settembre le équipe infermieristiche dedicate dell’Azienda Usl hanno eseguito 4.958 test rapidi sierologici al personale scolastico, che si è prenotato sulla piattaforma online del sito Internet o tramite la linea telefonica attivata. Ai test eseguiti dall’Ausl se ne aggiungono 758 effettuati dai medici di medicina generale che hanno aderito alla campagna di screening aderenti in tutta la provincia. L’8% circa del totale dei test sierologici è risultato positivo: gli interessati si sono quindi sottoposti al successivo tampone e in soli 6 casi si è registrata una positività al Coronavirus.

Il saluto di Stefano Versari, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, in occasione dell’inizio anno scolastico 2020/2021

In questo anno scolastico sento la necessità di rivolgermi innanzitutto al mondo adulto che realizza la scuola nel quotidiano: docenti, Dirigenti scolastici, personale amministrativo e tecnico, collaboratori scolastici. Anche ai genitori, determinanti per curare il terreno educativo e portatori nella scuola di cultura esperienziale. Inoltre al misconosciuto personale ministeriale, essenziale per la realizzazione del servizio scolastico. Quello che inizia è un anno scolastico “complesso”. Abbiamo lavorato intensamente per farlo partire. Il cammino è stato tortuoso perché ci siamo mossi in un terreno a noi sconosciuto. Mai si era verificata una situazione di tale difficoltà, nel dopoguerra. In questi mesi abbiamo visto crescere, giorno dopo giorno, la consapevolezza diffusa dell’ importanza del “fare scuola”, per fare il bene presente e futuro di ciò che costituisce la nostra speranza: i giovani. È maturata una attenzione alla scuola non sperimentata in passato. Allo stesso tempo, abbiamo sentito crescere attorno a noi ed in noi ansie, timori, dubbi sulle difficoltà e i rischi della ripartenza. Abbiamo anche assistito ad una sorta di “crescendo rossiniano” nell’enfatizzazione delle difficoltà. Entrambi questi aspetti – centralità della scuola per i giovani e diffusione di timori – rispondono al principio di realtà e coesistono, oggi, come mai prima. Che fare dunque? Innanzitutto, rammentare che il mondo adulto ha la responsabilità di essere “riduttore di ansie”, rispetto al mondo giovanile. Perché quest’ultimo non dispone degli strumenti emotivi ed esperienziali necessari per gestire ansie eccessive. I piccoli, i giovani, ci guardano e imparano da noi per osmosi, nel bene e nel male. Insomma, certamente occorre re-imparare a contenere meglio le ansie, per evitare che queste paralizzino l’agire nostro, degli altri e ancor più dei giovani. Necessario è, a tale fine, contrastare le solitudini e rafforzare le comunità, professionali e sociali. Ridurre le ansie non significa certo mistificare la realtà. Al contrario, ci compete dis-velarla fornendo strumenti per leggerla ed affrontarla criticamente. Via de’ Castagnoli, 1 – 40126 – BOLOGNA – Tel: 051/37851 e-mail: direzione-emiliaromagna@istruzione.it pec: drer@postacert.istruzione.it Sito web: www.istruzioneer.gov.it “Ridurre le ansie” con quale scopo? Semplice: per fare scuola e farla per quanto possibile bene. Ricordiamo? C’era la scuola anche nel Ghetto di Terezin. C’è la scuola in mondi circondati da guerre, epidemie e miserie. L’educazione è segno di “speranza contro ogni speranza”. Dobbiamo, dobbiamo, dobbiamo, impegnarci per fare scuola bene, al tempo del CoVID-19. È motivo e condizione di speranza per il popolo italiano. Lo dobbiamo perché la scuola è il bene prezioso che ci è affidato. Siamo tenuti a conservarlo e migliorarlo perché è patrimonio di tutti, arricchito faticosamente negli anni da milioni di educatori. È la sfida di questo anno per tutto il personale della scuola e per tutti i genitori. Una sfida che chiede un impegno inusitato per essere vinta. Cercare di chiudere la partita in parità è ignavia. “Qui si parrà la nostra nobilitate”. 

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