Coronavirus – “La mia lotta, tra tumore e Covid”. Un inno alla vita. E un invito a pensare prima di lamentarsi

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Una storia di speranza e paura nel dolore del coronavirus che si somma ad altro dolore. E a un tumore.

Un appello saggio e pieno di vita: “Non lamentatevi se non potete fare jogging, state in casa. Ammalarsi è facile”.

La testimonianza.

“Ho deciso di venire a stare dai miei un mese fa perché considerati persone a rischio, per tutelarci, ho deciso di non vedere più mio marito perché lui è costretto ad andare a lavoro e per me era rischioso, ho preso tutte le precauzioni possibili, mi sono detta: se sto chiusa in casa senza contatti ed esco solo per fare la chemio sono tranquilla di non prenderlo, per me era il posto più sicuro di questo mondo, e invece… l’11 marzo (5 giorni dopo la chemio) inizia la febbre 38.5, 2 giorni dopo chiamo il mio oncologo e lui capisce subito cosa stava succedendo, subito mi mette in isolamento e mi dà 2 antibiotici, la febbre per fortuna inizia a scendere, allora mi dico: allora non è coronavirus, il mio oncologo si rifiuta di farmi la chemio perché nel dubbio, se ho contratto il virus e mi fa la chemio mi uccide, quindi si decide di fare il tampone,poi arriva quella chiamata che non scorderò mai: sei positiva.

Allora si va nel panico perché io stavo bene, la febbre era passata, e con quella sentenza non potevo più fare chemio finché non fossi guarita, i tumori riprendono a crescere e preghi che non lo facciano troppo per non vanificare i risultati della chemio degli ultimi 3 mesi, senza chemio la mia situazione potrebbe ripeggiorare ed essere fatale ma cerchi di non pensarci, ora c’è un altro mostro da dover sconfiggere, le giornate sono tutte uguali, chiusa in una camera, con i miei che mi bussano alla porta per avvisarmi che il mangiare è pronto su un carrello, non potrei mai uscire da questa camera perché ci tengo troppo a loro e non vorrei mai infettarli, finirà questo incubo e riprenderò a fare le mie chemio sperando che non sia troppo tardi.

Questo per farvi capire quanto sia facile prendere questo maledetto virus, per farvi capire quanto siete fortunati ad avere una casa tutta per voi e magari la persona che amate al vostro fianco, io vedo mio marito dalla finestra quando viene a lasciarci la spesa dietro la porta di casa, quindi non vi lamentate perché non potete andare a correre o fare una passeggiata, c’è chi non può, e io mi ritengo fortunata, perché c’è chi è in ospedale col pensiero se mai vedrà i suoi cari, c’è chi muore completamente da solo impaurito, ci sono medici e infermieri che lavorano ininterrottamente che hanno stravolto le loro vite, non vedono le loro famiglie per non metterle in pericolo, ci sono gli Oss, chi va sulle ambulanze, i farmacisti, i commessi che sono terrorizzati di essere infettati, quindi non vi lamentate e per favore non andate tutti i giorni a fare la spesa come scusa per poter uscire di casa, state a casa per chi può farlo e rispettate le regole. grazie”

Lei è Luana, Luana Negri, consigliera Anmic Parma.
Questa è la sua grande lezione per tutti noi, raccontata dal profilo di Anmic.

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