La Lombardia pensa di chiudere tutto tranne gli alimentari e le farmacie. Soluzioni drastiche anche in Emilia?

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La Lombardia potrebbe applicare la chiusura totale di negozi, uffici e trasporti tranne gli alimentari e le farmacie. E lo stesso potrebbe presto fare l’Emilia Romagna.

“E’ il tempo della fermezza. Ho incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi e il presidente di Anci Lombardia, chiedono tutti la stessa cosa: chiudere tutto adesso (tranne i servizi essenziali) per ripartire il prima possibile. Le mezze misure, l’abbiamo visto in queste settimane, non servono a contenere questa emergenza”. Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo l’incontro di questa mattina in videoconferenza con i sindaci dei comuni capoluogo di provincia della Lombardia.

La questione dei trasporti nazionali e locali, a partire dalla gestione degli aeroporti, le ulteriori richieste delle Regioni con una possibile nuova stretta, l’interpretazione corretta del nuovo Dpcm, la distribuzione di mascherine e materiale sanitario. Sono questi gli argomenti sul tavolo del comitato operativo e del comitato tecnico-scientifico della Protezione Civile dopo il provvedimento firmato ieri sera dal premier Conte per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Nella sede della Protezione Civile è già arrivato il ministro della Salute Roberto Speranza e nelle prossime dovrebbe arrivare il ministro delle Autonomie Francesco Boccia, mentre la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli sarà in videocollegamento. Sul tavolo, appunto, la questione di come gestire i trasporti alla luce e le ulteriori richieste delle Regioni. L’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, ad esempio, ha già fatto sapere che si sta valutando un’ulteriore stretta: la chiusura dei negozi non indispensabili, lo stop di trasporti pubblici locali e attività produttive in tutta la Regione.

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