Asp ad Personam, quale futuro per l’azienda, per i dipendenti e per gli anziani assistiti?

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Preoccupa la situazione di Asp Ad Personam. Lo comunica l’RSU aziendale, che dettaglia la situazione:

“Non preoccupa solo l’andamento economico della gestione, ma soprattutto che negli ultimi mesi il nostro Ente è stato oggetto di svariati articoli giornalistici che hanno più volte posto l’accento su temi che non rispecchiano la realtà in cui lavoriamo, realtà da cui si deve partire e che deve essere presa in considerazione e riconosciuta per migliorare ed ampliare i servizi erogati, oltre che per migliorare e soprattutto garantire la situazione lavorativa di oltre 400 persone.
Queste alcune realtà:
  • le tariffe ed i parametri Regionali (es. n. di operatori su n. di ospiti) sull’accreditamento risultano ormai vecchie e non risultano riallineate rispetto all’aumento delle necessità assistenziali che, per loro natura, mutano costantemente (purtroppo in peggio);
  • per la tipologia di lavoro classificata usurante, dal punto di vista della salute, non è ad oggi previsto in questa ASP un ciclo lavorativo, per ogni lavoratore, che consideri tale situazione. Nell’ultimo anno si è parlato “nei corridoi” di affidare in tempistiche brevi al nostro Ente altri svariati servizi, che speravamo servissero proprio a creare questo ciclo lavorativo per persone che, per causa di servizio, oggi hanno delle limitazioni fisiche, ma sono rimaste ad oggi solo “voci di corridoio”;
  • le altre ASP in Emilia Romagna grazie proprio a servizi diversificati e ampliati, hanno un bilancio positivo, mentre per la nostra ASP le voci “di corridoio” sembrano oggi essere quelle che alcuni servizi in essere possano essere addirittura tolti (quindi quale futuro ci attende??);
  • il budget di rimborso della spesa sanitaria per il personale sanitario, infermieri e fisioterapisti, non risulta totalmente coperto dall’AUSL;
Inoltre i soci di questo Ente è vero che devono ripianare il debito per legge, ma si ricorda che questo Ente ha speso e continua a spendere soldi in interventi, anche importanti, atti a far funzionare ed adeguare a livello normativo le strutture assistenziali in cui opera, proprio di proprietà dei soci.
Il nostro Ente è governato da una Assemblea dei Soci, nella quale figurano:
  • 91,00% Comune di Parma;
  • 4,12% Comune di Colorno;
  • 1,32% Comune di Torrile;
  • 2,56% Comune di Sorbolo e Mezzani;
  • 0,50% Curia;
  • 0,50% Parrocchia Santa Margherita di Colorno.
Ma purtroppo ad oggi, non abbiamo alcun indirizzo da parte dei soci che dia risposte o chiarimenti sui punti sopra riportati, né tanto meno linee strategiche che possano riportare il Bilancio di questo Ente in positivo. Questo è dovere dei soci.
Ad oggi, vista la situazione di cui sopra, chiediamo ai soci della nostra ASP Ad Personam, che vengano fornite nell’immediato risposte chiare, esaustive e dai tempi certi, su quanto sopra riportato e sul futuro che prevedono per questo Ente. In caso contrario saremo pronti a mettere in campo tutte le azioni previste per la difesa di questo Ente, dei diritti dei lavoratori e degli ospiti delle nostre strutture.

Scende in Campo Parma Unita col PD –  “Ci eravamo lasciati in Luglio, durante una Commissione consiliare piuttosto agitata, con gli amministratori di Asp Ad Personam che presentavano un bilancio 2018 con una perdita di 1 milione di euro e la prospettiva di una analoga situazione nel 2019. Avevamo espresso tutta la nostra preoccupazione (condivisa da tutti e anche dai rappresentanti del Comune) per un’Azienda di Servizi, partecipata a stragrande maggioranza dal Comune di Parma, che è di fondamentale importanza per welfare della Città, chiedendo continui aggiornamenti .Erano state analizzate criticità relative all’aumento dei  costi del personale (su cui ci era stato detto non c’erano coperture immediate), era stata analizzata la situazione degli immobili con auspicio di nuove ristrutturazioni e cessioni di edifici ritenuti non strategici; tuttavia da allora sono passati 4 mesi, ma nulla è stato portato all’attenzione del Consiglio e della città, mentre si susseguono i richiami preoccupati del sindacato.

C’è quindi bisogno di fare chiarezza sui conti del 2019 e sulle prospettive future di Asp, e su quale sia il futuro che ha in testa il Comune di Parma: qui il problema non è tecnico, ma politico . Non si possono scaricare sulla struttura operativa le mancanze di prospettiva e le titubanze nell’affrontare i problemi palesati negli ultimi anni dal socio Comune di Parma.

Per questo è stata convocata una nuova seduta della Commissione Partecipate del Comune dedicata unicamente ad Asp Ad Personam in cui proseguire la discussione con l’Amministratore Unico e gli Assessori competenti. 

Il 2019 è in chiusura e non vorremmo ritrovarci ulteriori sorprese nei prossimi mesi”. (Lorenzo Lavagetto – Fabrizio Pezzuto – Pierpaolo Eramo).

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