Presunte violenze su Rachid Assarag, due secondini a processo

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Foto da www.magrebini.it

È stata respinta la richiesta di archiviazione per due dei tre poliziotti della polizia penitenziaria della Casa circondariale di Piacenza accusati di aver malmenato Rachid Assarag, detenuto marocchino la cui vicenda è nota perchè, nel 2016, quando si trovava nel carcere di via Burla a Parma registrò, grazie ad un registratore consegnato dalla moglie, alcune frasi degli agenti, denunciandoli poi per le presunte violenze.

Il pm Emilio Pisante – che aveva chiesto l’archiviazione per tutti e tre – avrà una decina di giorni per riformulare il capo di imputazione. I tre erano stati indagati con l’ipotesi di lesioni aggravate. Il giudice per l’udienza preliminare, Luca Milani, ha rigettato due delle tre richieste del pm Pisante. E così si aprono ora le porte del giudizio per l’ex comandante della polizia penitenziaria, difeso dall’avvocato Fabio Giarda (Foro di Milano) e un ispettore, assistito dall’avvocato Mauro Pontini. L’altro agente era difeso dall’avvocato Carlo Bordi.

L’avvocato del marocchino Rachid Assarag (oggi in Marocco dopo essere stato espulso perché ritenuto vicino ad ambienti del radicalismo islamico), Fabio Anselmo (Foro di Ferrara) aveva sostenuto che a dimostrare il pestaggio in cella c’erano le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Inoltre, per la difesa l’espulsione era avvenuto perché l’uomo aveva finito di scontare la pena.

I difensori dei poliziotti, al contrario, avevano negato il fatto perché quel detenuto – trasferito 13 volte in varie carceri a causa del suo carattere non facile – non era del tutto “trasparente”. Pontini, nella scorsa udienza aveva ricordato come l’immigrato fosse fuggito contromano in auto dalla polizia che lo inseguiva, avesse provocato un incidente e minacciato i poliziotti con un rasoio. Senza contare che l’immigrato stava scontando una pena di 9 anni e 4 mesi per violenza sessuale nei confronti di due ragazze, nel 2008. Inoltre, secondo i difensori, gli agenti sarebbero intervenuti – tutt’al più con percosse – per evitare danni più gravi al personale e allo stesso detenuto.

Assarag, nel 2014, aveva denunciato alcuni agenti del carcere di Parma, ma nel 2016 il gip aveva archiviato le loro posizioni.

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