Compleanno in musica per la Rems di Mezzani

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La REMS di Mezzani, la Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza dell’Azienda USL, compie quattro anni e festeggia con un concerto gipsy.

Giovedì 18 aprile, alle 17, gli Hot Cherries suonano per  ospiti e operatori del Centro, ma anche per i cittadini che vorranno partecipare.

“L’iniziativa – afferma Giuseppina Paulillo, responsabile della REMS – è soprattutto una nuova occasione per ricordare come questa struttura metta al centro del percorso di cura la persona, alla quale vengono offerte occasioni di crescita, cambiamento, inclusione sociale, di futuro.”

Gli Hot Cherries sono un trio di swing gitano nato all’inizio nel 2018. Ispirati dalla musica di  Django Reinhardt degli anni ’30, propongono  alcuni classici e composizioni originali contenute nel loro ultimo disco. Capitanati da Jacopo Delfini, chitarra solista, il trio è composto anche da Michele Frigoli, chitarra ritmica, e Bruno Bonarrigo, contrabbasso.

Per partecipare all’evento, è necessario telefonare al numero 0521.393919 o scrivere a idiottavio@ausl.pr.it

 

 

 

 

 

1 commento

  1. Amo Colorno: “Una vita spezzata non torna indietro”

    A quattro anni dall’apertura, l’Ausl annuncia che la Rems di Casale di Mezzani (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) chiuderà i battenti a novembre del 2019.

    La struttura, contestatissima per le fughe rocambolesche di diversi ospiti della struttura, tra cui anche quella più eclatante di Solomon Nyantakyi (brutale assassino della mamma e della sorellina) è vista dai più come un grosso problema alla tutela della pubblica sicurezza. Nella struttura ad oggi è detenuto anche il cinese Gueling Fang, assassino di Filomena Cataldi. Soggetto riconosciuto dagli stessi giudici altamente pericoloso e a rischio di reiterazione di reato.

    Nonostante ciò arriva una notizia che ci fa accapponare la pelle. L’Ausl di Parma ha deciso di organizzare per il 18 di aprile un concerto per il compleanno della Rems. Concerto che si svolgerà all’interno della struttura in onore degli ospiti detenuti e del personale che ci lavora, nonché aperto a tutta la cittadinanza che intenda partecipare. Immaginiamo che oltre al gruppo musicale, composto da ottimi musicisti, ci sia un ricco buffet e magari una torta con le candeline. L’evento è stato organizzato, secondo il responsabile della struttura, “per ricordare come questa struttura metta al centro del percorso di cura le persone, con occasioni di crescita e cambiamento”.

    Noi lo riteniamo fuori luogo ed altamente irrispettoso, nei confronti di quelle famiglie che hanno perso per sempre i loro cari. Di coloro che come la famiglia Cataldi, ancora oggi piange la perdita di Filomena.

    Speriamo davvero che il concerto venga annullato, perché se anche non siamo contro l’impegno delle Rems nel tentare di recuperare le persone, siamo pienamente convinti che un assassino debba scontare l’ergastolo in carcere e non in una struttura di recupero e crescita, dove possa anche assistere ad un concerto e fare festa.

    Una vita spezzata non torna indietro.

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