Si fingeva cliente, poi le minacciava e rapinava: arrestato il rapinatore delle “squillo”

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Fingeva di essere un cliente, concordava la prestazione, poi una volta raggiunto il luogo in cui avrebbero dovuto appartarsi, ecco il cambio di programma: estraeva un coltello dalla giacca e minacciava le prostitute per rapinarle.

Abitava in un condominio a Langhirano Andrea Salerno, il 35enne accusato di essere il rapinatore seriale di prostitute che ha colpito più volte a Parma ed è stato arrestato oggi dai poliziotti della Questura su ordinanza emessa dal Gip.

Le indagini, eseguite dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma hanno preso l’avvio da una segnalazione effettuata da una delle sue vittime il 30 gennaio scorso. La donna, una giovane di origini straniere, aveva riferito agli agenti che circa mezz’ora prima si era fermata in via Emilio Lepido la vettura di quello che credeva essere un cliente. Il conducente, pattuito il prezzo della prestazione, l’aveva fatta salire in auto e insieme avevano raggiunto un luogo appartato. Alla richiesta della donna del pagamento anticipato, l’uomo le avrebbe puntato un coltello e una forchetta alla pancia e le avrebbe intimato di dargli tutti i soldi incassati. Ed è con questo metodo che si era così impadronito di due telefoni cellulari e della somma di 300 euro, per poi aprire la portiera dell’auto e spingere fuori la donna.

Ai poliziotti è subito parso chiaro che potesse trattarsi di un rapinatore seriale che sceglieva le sue vittime tra persone in genere irregolari nel territorio dello Stato e dunque poco inclini a denunciare i reati subiti. Ed è così che sono iniziati i pattugliamenti mirati delle zone interessate dal fenomeno della prostituzione in strada. Gli indizi in possesso: l’auto, ossia un vecchio modello di monovolume grigi, e delle fattezze fisiche del rapinatore, giovane e di origini meridionali.

Dopo alcuni giorni, è stata un’altra giovane straniera a subire una rapina con modalità analoghe: il rapinatore l’aveva minacciata con un coltello e l’aveva colpita alla schiena con un tubo di ferro mentre cercava di scappare dall’auto.

Dalle indicazioni fornite dalla seconda vittima, è emersa l’alta probabilità che si trattasse della stessa persona.

Attraverso meticolosi accertamenti al P.R.A. si è ristretto il campo ad alcune centinaia di veicoli, sino ad arrivare alla individuazione della targa completa dell’auto, presumibilmente in uso all’autore delle rapine ma intestata ad uno straniero che, da accertamenti successivi, è risultato essere completamente estraneo ai fatti.

La sera del 10 febbraio scorso, poi, una pattuglia dell’antirapina a caccia proprio del rapinatore seriale ha visto transitare una vettura simile a quella descritta dalle vittime. Ne è nato un inseguimento a distanza fino a rilevare la targa, che corrispondeva a quella ritenuta di interesse investigativo. L’auto è stata seguita poi fino alla sua destinazione finale: un cortile condominiale a Langhirano.

A quel punto è stato abbastanza facile risalire all’uomo.

Nel corso della perquisizione effettuata nella sua abitazione, è stato ritrovato e sequestrato uno dei due telefoni portati via alla prima vittima.

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