Bilancio previsione 2019- Pd, PP, PU: “Contrari alla mancanza di visione di città. Margini per fare di più”

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Sull’appena approvato Bilancio di previsione 2019 del Comune di Parma il gruppo di opposizione di centro sinistra composto da PD, Parma Protagonista e Parma Unita ha voluto illustrare alla stampa le proprie considerazioni e perplessità in merito.

Al di là delle singole voci di bilancio il gruppo di minoranza lamenta una scarsa visione della situazione sociale dei cittadini parmigiani in continua evoluzione, come dimostrano le recenti statistiche apparse sui quotidiani nazionali che vedono la nostra città arretrare di diverse posizioni in molti settori del benessere e della vivibilità, senza ulteriori proposte fuori dall’operato dell’amministrazione degli anni precedenti e un ancor più scarso coinvolgimento delle opposizioni in un dibattito aperto e di confronto su proposte e progetti condivisi.

Lorenzo Lavagetto, Pd,  sottolinea la disponibilità del gruppo consiliare di minoranza ad un dialogo costruttivo senza opposizioni pretestuose e ingiustificate con proposte concrete per sull’addizionale Irpef innalzando la soglia di esenzione a 15.000 euro invece degli attuali 10.000: “54mila persone dichiarano redditi inferiori a 15mila euro anno nella nostra città e le misure di solidarietà messe in atto dal comune hanno raggiunto solo 89 famiglie con poche iniziative in merito. Per noi dovevano essere riviste con più impegno. Ma anche su altri temi importanti come Parma2020 lamentiamo uno scarso coinvolgimento. E’ stata fatta una sola convocazione in merito quest’anno”.

Prosegue Fabrizio Pezzuto, Parma Unita, che definisce ‘ragionieristico’ il bilancio presentato senza una visione d’insieme dei problemi della città. ”Su tanti temi sono stati fatti annunci importanti ma poi nei fatti pochi gli interventi determinanti. Sul tema del redditto di cittadinanza, per esempio, e il percorso lavorativo ad esso collegato, pochi sono stati i risultati. Così come per la mobilità di cui si parló come ‘anno della rivoluzione’ e poi di rivoluzionario non c’è molto. Servono soluzioni nuove anche in vista dei dati poco incoraggianti sull’inquinamento. Forse quello presentato è il bilancio di questo palazzo, ma che guarda poco ai cittadini.”

“Vorremmo lavorare su progetti- dice Daria Jacopozzi, Pd – su temi come Welfare e Istruzione le commissioni hanno lavorato pochissimo, sulla scuola Adorni, per esempio, siamo dovuti uscire dalla sala del consiglio al momento del voto per esprimere dissenso per non essere stati invitati ai tavoli. Ci auspichiamo  per il futuro una maggior condivisione dei progetti”.

Pierpaolo Eramo, Parma Protagonista, lamenta una mancanza di slancio e di coraggio per adeguarsi ai bisogni emergenti della città. “Il sindaco dice solo che non c’è alternativa tappando la bocca a chiunque. Crediamo che nella rigidità tanto ribadita dall’amministrazione ci possa essere un margine. Sui costi della mensa scolastica siamo tra i più cari e chi dichiara 6000 euro all’anno non può pagare 2 euro e mezzo per un pasto scolastico. Così come per l’accompagnamento ai disabili, che non ha un limite minimo sotto cui non si paga il servizio. Trovo poi incredibile che il Comune non abbia dati sulla povertà in città, sui quali elaborare progetti mirati. Aggiungo la stranezza di vedere nel bilancio triennale dell’assessore Alinovi soldi che non sono nel bilancio di Ferretti. E allora dove si troveranno questi soldi? Meglio stare zitti”.

Sandro Campanini, Pd, ribadisce poi, “non siamo un’opposizione del NO, ma su temi delicati come le condizioni delle periferie non si può pensare di risolvere il problema dell’Oltretorrente, per esempio, creando solo un nuovo polo nell’Ospedale Vecchio quando il problema è diffuso e complicato”.

Chiude poi Caterina Bonetti new entry in consiglio comunale per il Pd, dopo le dimissioni di Paolo Scarpa, che esprime i suoi timori per le iniziative attorno alla Capitale della cultura 2020, che restino fine a se stesse senza una progettualità culturale oltre la fatidica data. “Sul tema culturale mi sembra anche che ci sia una mancanza di proposte gratuite per i giovani anche di alto livello, forse solo il Teatro Regio offre opportunità in questo senso ma è poco. Anche nello sport mancano completamente strutture per attività libere nei quartieri”.

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