La “banda della tuta” aveva colpita ancora: si aggrava la posizione dei tre rapinatori

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Erano stati arrestati lo scorso otto marzo a Napoli dai Carabinieri del Nucleo inestigativo di Parma, i tre rapinatori origini napoletane accusati di essere la “banda della tuta” – gli autori di quattro rapine in banca, compiute da uomini in divisa da militi della pubblica assistenza.

Due delle rapine contestate nel parmense: una il 22 settembre del 2017 a Colorno alla Bcc, quando intorno alla chiusura due uomini, in divisa da militi del 118, avevano minacciato il direttore costringendolo ad aprire la cassaforte e portandosi via 17 mila euro, l’altra a Parma, al Banco di Credito Cooperativo Emiliano il 13 marzo 2017.

Gli altri colpi, il 5 maggio a Foggia  e il 16 giugno a Marmirolo Mantovano  2017: 250mila euro in tutto. 

Arrestati nel marzo 2018, le indagini non si sono fermate: da alcune intercettazioni è emerso che cercavano una tuta da corrieri SDA, e le succesive indagini hanno accertato come lo stratagemma sia stato utilizzato per una rapina alla Banca di Credito Cooperativo di Nettuno il 7 dicembre, valore 21mila euro. 

Così a due dei tre malviventi, reclusi a Poggio Reale, è stata consegnata in carcere l’ordnanza di arresto anche per la rapina commessa a Nettuno. Le accuse, rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla recidiva recidiva specifica.

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