Ricevute fiscali e non fiscali: quali sono le differenze

0

Un argomento che genera spesso e volentieri confusione ma che in realtà è bene avere chiaro e definito dato che si parla di elementi profondamente differenti tra di loro. Il tema, ampio, nel quale ci si muove è quello della fiscalità e l’oggetto in questione è la ricevuta.
Si parlavo di differenziazione perchè l’equivoco è spesso quello relativo a ricevute fiscali o non fiscali ed è facile cadere in errore. Vediamo meglio quali sono le differenze e cosa dice la legge al riguardo.

Quando si parla di ricevuta fiscale si fa riferimento ad un documento che è valido proprio ai fini fiscali per dimostrare e certificare una avvenuta transazione commerciale seguita ad uno scambio di denaro. Un documento ufficiale quindi che vale alla stregua di uno scontrino fiscale e che è obbligatorio per tutti i commercianti.

Viceversa parlando di ricevuta non fiscale si indica un qualcosa di non obbligatorio per legge ma che rappresenta soltanto un pro forma. Per fare qualche esempio si pensi alla compravendita di oggetti vecchi, di seconda mano: in questo caso la ricevuta non fiscale sarà soltanto una garanzia di chi ha effettuato il pagamento per acquistare l’oggetto in questione.

Due strumenti profondamente differenti anche se poi, nel concreto, nella forma appaiono piuttosto similari: è sufficiente confrontare fac simili documenti scaricabili di ricevuta di pagamento per rendersi conto delle similitudini.

Per buona pratica ogni volta che si riceve un pagamento per una prestazione o un servizio di varia natura è bene rilasciare una ricevuta specifica per attestare il passaggio; soprattutto nei casi in cui si stia parlando di somme di denaro di una certa entità. Come spiegato sopra, a seconda della tipologia di ricevuta per la quale si opta si può andare ad avere un documento che sia valido ai fini fiscali; o viceversa che sia solo un pro forma tra le due parti in causa, un documento privato per avere maggiori garanzie.
In linea generale una ricevuta di pagamento può essere redatta sia a mano, con la tradizionale e per certi versi desueta penna; oppure anche al pc. In entrambi i casi il livello di validità del documento è garantito. Per tutti i soggetti privati non è obbligatorio, dal punto di vista fiscale, conservare copia della ricevuta di pagamento fiscale o non fiscale.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here