Borgotaro- Apologia del terrorismo: la lapide a memoria di Ibrahim Giuliano Delnevo sarà rimossa. Interviene Lega ma giardino è privato

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Lega solleva la polemica per una lapide che rischia di scatenare una apologia del terrorismo e accusa il Comune di Borgotaro di essere stato superficiale nelle autorizzazioni, da approfondimenti però emrge che la lapide sia in un giardino privato. Lo conferma il sindaco Diego Rossi che riferisce come non ci sia stato nessun coinvolgimento del Comune.

“Un fatto gravissimo che offende la civiltà occidentale e le tantissime vittime innocenti del terrore fondamentalista islamico”, il vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, ha commentato la notizia della lapide posta nei dintorni di Borgotaro per ricordare il foreign fighters fondamentalista islamico Ibrahim Giuliano Delnevo.

Giuliano Delnevo, cittadino italiano, è stato il primo jihadista di casa nostra a morire in Siria nell’estate 2013 mentre combatteva nelle milizie di Al Nusra, il fronte qaedista.

“Quando i militanti della sezione Alta Valtaro della Lega mi hanno informato di questa lapide ho sinceramente provato orrore non solo per come si possa arrivare a commemorare una persona che è andata a fiancheggiare orde di terroristi che spargono sangue in tutto il mondo ma anche perché lo si è consentito – ha quindi proseguito il consigliere regionale leghista – Se è vero, come si sente dire, che l’amministrazione comunale borgotarese l’abbia autorizzato, spero si sia trattato di una pur molto grave superficialità perché non sarebbe stato verificato quale messaggio si voleva esporre.

Se invece ve ne fosse stata piena consapevolezza, il grave reato dell’apologia del terrorismo potrebbe essere stato commesso, oltre che dal padre, anche da chi fisicamente ha dato l’autorizzazione. Anche perché pare che vi sia un pellegrinaggio di musulmani sul posto che fa presumere non abbiano pensieri di civile convivenza. Ringrazio comunque fin da ora i carabinieri di Borgotaro che hanno tranquillizzato le persone che vi si sono rivolte assicurando che questa indegna e pericolosa lapide sarà al più presto rimossa”.

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