Gli atti, anche 250 per volta notificati in due ore e consegnati alla casa comunale per la perenne assenza di tutti i destinatari. Una media di una notifica ogni due minuti, impossibile per chiunque, secondo l’accusa, dunque, notifiche farlocche.
I dati, le cifre incassate, e quelle da incassare parrebbero essere state archiviate su fogli excel, manomittibili da chiunque.
Infine, notifiche firmate per ricevuta quando in casa non c’era nessuno: firme false forse “copiate” dalle carte d’identità cui l’ente aveva accesso..
Ed ancora, firme dell’ufficiale notificatore assenti, sostituite da una sigla.
Poi la relazione curata da Price Waterhouse Coopers messa a disposizione della Procura della Repubblica da parte del Comune ma secretata.
Il Movimento Nuovi Consumatori e il nuovo presidente dell’associazione, Remo Chierici, tira l’ennesima stilettata all’ente che è già stato dimostrato non potesse riscuotere le multe, non essendo iscritta all’albo dei riscossori.
A lanciare le accuse è un ex dipendente, A.P., prima impiegato amministrativo, poi addetto alle ingiunzioni, poi alle riscossioni, licenziato in modo pretestuoso ed anche denunciato dall’ex direttore di PGE Tosi.
Insieme a lui e al Movimento Nuovi Consumatori, un cittadino truffato: “Mi hanno notificato una multa, ma la firma sulla notifica non è mia” – giura.