“Marocchini di merda, vi ammazzo”: carcere per 64enne parmigiano. 5 anni di incubo per due famiglie, minacce anche in Tribunale

1

Li ha minacciati per cinque anni, insultati, aggrediti ogni volta che li incrociava per le scale e nel cortile. Ha tentato anche di investirli nel parcheggio condominiale rendendo ormai un incubo la vita per due famiglie che abitano in un condominio di residenza popolare in zona Cittadella. In un’occasione ha tirato sulla finestra della vicina un vaso di fiori e in un’altra ha cercato di farla cadere dalle scale.

La vicenda è approdata in Tribunale a Parma, il 64enne parmigiano deve ora rispondere di minacce e offese aggravate anche di stampo razziale. Ma anche nelle comparizioni in aula risorge il caos.

Il giudice ha infatti disposto nei giorni scorsi il carcere in via precauzionale dopo che il 64enne non si è fermato dall’intimorire i vicini nemmeno in aula, mentre testimoniavano. “Infame, sei una puttana” gli epiteti arrivati a una delle vittime, sentiti e riprese più volte dal giudice Mastroberardino. Insulti ripetuti  alla donna anche nei corridoi del Tribunale, davanti ai poliziotti chiamati a testimoniare.

I primi episodi risalgono al 2013 quando l’uomo ha iniziato a molestare ripetutamente i propri dirimpettai e i vicini del piano superiore: una famiglia di orgini marocchine con tre figlie piccole e una donna che vive con il figlio ora 23enne. Le parti offese sono difese dall’avvocato Gentian Alimadhi.

Anche davanti alle bambine il parmigiano urlava frasi come “marocchini di merda”, figli di puttana”, colpendoli con calci e pugni. Poi sputi e minacce di morte: “Vi ammazzo non me ne fraga niente se vado in carcere”.

Anche dopo la denuncia sporta nel 2015 dal 50enne padre di famiglia, il vicino non si è placato, “sei andato dalla Polizia, ma cosa fa la Polizia?” mostrando di non temere neanche le forze dell’ordine. Per la dirimpettaia, una parmigiana di 49 anni, gli insulti gratuiti, “puttana”, e per il ragazzo “figlio di puttana” a ogni occasione. Poi le minacce di tagliar loro la gola, i vasi tirati dalla finestra e quelle aggressioni sulle scale che hanno fatto rischiare alla donna di cadere e provocarsi gravi ferite. Nel parcheggio ha tentato di investirla, colpendola poi con sputi.

Una situazione diventata ormai insostenibile, scaturita da un banale problema di parcheggio in un cortile piccolo e con tanti condomini. Prima dell’arrivo dei nuovi vicini nessuno osava parcheggiare dove l’uomo era solito lasciare la sua auto. Insostenibile la situazione anche per i figli minori, che ormai terrorizzati scappavano via ogniqualvolta che lo incontravano al supermercato o in strada.

Per il 64enne parmigiano si aprono ora le porte del carcere in attesa della sentenza. Disposta dal giudice anche la perizia psichiatrica.

Un sospiro di sollievo nella vita delle due famiglie, almeno fino alla prossima comparizione in aula.

 

 

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here