Il Parco Ducale e “quei balordi che spacciano e fumano rubando la domenica alle famiglie”

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Una soleggiata domenica d’inverno al Parco Ducale, guastata da balordi e spaccio. Un lettore ci invia il resoconto delle poche ore passate in uno dei due parchi storici e più famosi della città. Poche ore perché poi la pazienza ha un limite…

“Gentile redazione,

vorrei segnalare e riportare alla città l’attenzione su cosa sta succedendo al Parco Ducale. Di tanto si parla sulle pagine di cronaca locale, soprattutto per lo spaccio costante, ma di fatto nulla cambia più di tanto nonostante i blitz delle Forze dell’Ordine.

Domenica (29 gennaio, ndr), intorno alle 15, ero al Parco Ducale con una coppia di clienti. Sono un fotografo e due giovani ragazzi mi hanno incaricato di fare un servizio fotografico, lei è incinta e vuole ricordare il momento della dolce attesa. Non potevo che scegliere uno dei luoghi più incantevoli di Parma, in particolare qualche scatto l’avrei proprio voluto fare ai piedi dell’antico tempietto. Peccato che a monopolizzare le sedute un gruppo di tre ragazzi di origine extracomunitaria che, parlando ad alta voce e ascoltando musica, si fumava diverse canne. L’odore di marijuana si sentiva anche a decine di metri di distanza. Impossibile non accorgersene. A mio parere spacciavano anche ma non ho assistito a delle cessioni ai clienti. Davanti a loro però sono passate decine di persone e un gruppo di bambini giocava non troppo distante.

Io e la giovane coppia abbiamo deciso così di aspettare che se ne andassero, circa una mezz’ora prima di decidere di affrontarli per chiedere se potevano spostarsi cinque minuti per un paio di foto. Le risposte non delle più gentili. Uno mi ha bellamente preso in giro facendomi il verso mentre gli altri ridevano. Si può immaginare il mio imbarazzo, nessun ripensamento da parte loro neanche quando hanno notato che la ragazza era incinta.

Abbiamo rinunciato a quelle foto, non senza rammarico, e ci siamo avviati sul vialone centrale. Lì un altro gruppo di tre o quattro persone di origine straniera faceva casino mentre si scolava una bottiglia di alcolici. Alle 16:30 ce ne eravamo già andati, la pazienza ha un limite”.

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