Digital divide, Eolo apre al private equity per vincere la sfida

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Assenza di infrastrutture adeguate che si traduce in impossibilità di avere a disposizione un collegamento ad internet veloce: è questa la versione più recente del digital divide, il gap tecnologico che secondo dati recenti continua a riguardare una larga fetta del territorio italiano, dove si stima una quota di almeno il 12 per cento di popolazione che risulta non raggiunta dalla banda larga.

Ancora problemi con le connessioni a Internet

Il divario tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso è sempre più rilevante, anche perché oggi Internet non è semplicemente uno strumento quotidiano per gli utenti privati, ma uno dei pilastri della nuova Economia 4.0. Ecco perché portare i collegamenti veloci (e possibilmente stabili ed efficaci) nelle zone non coperte è un obiettivo centrale per molti provider.

Eolo amplia l’offerta

Uno dei primi gruppi italiani a intestarsi questa battaglia è Eolo, l’azienda di Busto Arsizio che di recente ha festeggiato i dieci anni di attività nel campo dell’offerta di internet a banda larga, disponibile anche nei centri più sperduti e difficili da raggiungere grazie alla particolare tecnologia wireless messa a punto dai suoi tecnici. Oggi la compagnia conta oltre 300 mila clienti in più di 5.200 Comuni di 13 regioni italiane, ma punta a estendere la sua presenza e la sua copertura Internet Adsl in maniera sempre più capillare.

L’accordo con il private equity

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, il CEO Luca Spada ha portato a termine un’operazione molto rilevante con il fondo di private equity Searchlight Capital Partners, che ha acquistato una parte minoritaria delle quote aziendali: per la precisione, la maggioranza del 51 per cento resta nelle mani di Elmec Group, con Luca Spada confermato come amministratore delegato, mentre la compagine americana attiva nell’industria delle telecomunicazioni acquisisce il 49 per cento del capitale, a fronte di un investimento di circa 300 milioni di euro nel triennio 2018-2020.

Investimenti sul 5G

I nuovi fondi serviranno come aumento di capitale per finanziare la crescita dell’azienda di Busto Arsizio, già leader a livello nazionale nel campo della banda ultralarga wireless per il mercato residenziale e quello delle imprese, e in particolare saranno destinati all’attuazione del progetto di realizzazione della prima infrastruttura ultra-broadband fixed-wireless a 100 Mega dedicata alle province italiane, basata su tecnologie di derivazione 5G, sul quale Eolo aveva già annunciato un investimento di 200 milioni di euro per creare la propria rete di telecomunicazioni.

Superare lo speed divide

Secondo quanto annunciato dal comunicato ufficiale della compagnia, questo intervento permetterà a oltre 7 milioni di famiglie e imprese in Italia che scontano i problemi di digital e “speed divide” (ovvero, difficoltà di accesso ma anche “divario di velocità” per le connessioni) di poter utilizzare una connessione ultra rapida. È stato proprio Luca Spada a ricordare che l’azienda sta abilitando “vaste aree della popolazione e migliaia di imprese alla migliore connessione possibile in Italia. La nostra missione si basa sulla convinzione che le bande di frequenza a 26 e 28 GHz e il fixed wireless access siano strategici per servire i clienti con la tecnologia a 100 Mega”.

Un bilancio positivo

Importanti anche gli sviluppi dal punto di vista finanziario, con Eolo che chiuderà il prossimo esercizio fiscale di fine marzo con ricavi superiori ai 100 milioni di euro e una crescita del 33 per cento rispetto al bilancio precedente, proseguendo dunque il trend che ha caratterizzato l’azienda sin dal 2014, con ricavi e margini in crescita del 30 per cento ogni anno.

 

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