Alluvione del 2014: chiuse le indagini preliminari, indagati Pizzarotti e altri sei

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“Oggi mi è stata comunicata l’informazione della chiusura delle indagini sull’alluvione del 2014. Un fatto drammatico che ci ha colpito nel profondo. Ma lo sapete: come comunità l’abbiamo affrontato e ci siamo rialzati. Tutti insieme, spalla a spalla”.

A parlare il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, tramite il suo profilo pubblico Facebook.

“Ricordo bene quelle ore e quei giorni. Eravamo tutti lì, nella sala operativa a coordinare i lavori e gli interventi, o per le strade a spalare acqua e fango. Abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare, prima, durante e dopo. Mattino, pomeriggio e sera. Una Parma che ha agito come una squadra. Un sindaco, però, è sempre in prima fila. Oneri e onori. L’unica categoria politica che ha sempre meno poteri ma il massimo delle responsabilità.

Nonostante tutto siamo persone, a volte sentiamo le dita puntate addosso, i giudizi facili, le lamentele per scaricare le proprie responsabilità su qualcuno. Ma andiamo sempre avanti: io continuerò a fare quello che ho sempre fatto, nel rispetto e a tutela dei miei concittadini. Infine, con estrema chiarezza continuerò a tenere aggiornati i parmigiani sugli sviluppi della vicenda”.

Nel mirino della Procura finirono Pizzarotti in quanto sindaco e autorità di protezione civile, e altre persone. Al centro dell’inchiesta sui fatti dell’ottobre del 2014 c’era il sistema di pre-allerta e allarme, oltre l’organizzazione della protezione civile. Le acque del Baganza inoltre esondarono anche nei giorni e nelle settimane precedenti. Da chiarire anche la vicenda del misterioso fax arrivato o non arrivato in tempo.

Con il primo cittadino parmigiano risultano indagati anche l’allora comandante della Polizia Municipale Gaetano Noè, il direttore dell’agenzia di protezione civile dell’Emilia-Romagna Maurizio Mainetti, il segretario generale dell’autorità di bacino del fiume Po Francesco Puma, il responsabile della protezione civile della provincia di Parma Gabriele Alifraco e Claudio Pattini, funzionario del Comune di Parma.
Nel mirino del pm Paola Dal Monte l’assenza nel Comune di Parma di un piano di protezione civile aggiornato.

Cosa è successo? Lo si scoprirà in fase dibattimentale.

L’avviso di chiusura delle indagini che portarono Pizzarotti alla definitiva rottura col M5s, avviene giusto due giorni dopo la comunicazione da parte dei Pm al sindaco pentastellato di Livorno, Filippo Nogarin, indagato per omicidio colposo dopo l’alluvione del 10 settembre 2017 che portò alla morte 8 persone.

 

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