Arrigo Allegri: “Perché va demolita l’edicola espositiva in via Romagnosi”

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“L’edicola espositiva di Borgo Romagnosi va abbattuta”. Lo sostiene l’avvocato Arigo Allegri, fondatore dell’associazione culturale Monumenta. Ecco perché:

“Una PREMESSA. Il “paesaggio urbano” è un’entità che risulta dall’insieme di edifici, strade, piazze e spazi aperti, contigui. Concerne anche gli aspetti socio-morfologici, storici ed antropologici del centro urbano.
Fondamentali per la sua formazione, sviluppo e conservazione, delle parti caratterizzanti e di pregio, sono le regole edilizie ed urbanistiche.

Naturalmente nel paesaggio urbano vi possono essere parti di maggiore o minor pregio.

Il NOSTRO CASO. Nell’accordo per lo “stravolgimento”, anche nel sottosuolo, di Piazza Ghiaia era prevista la realizzazione di un plastico tridimensionale riproducente le arcate del Ponte Romano, scoperto, nel sottosuolo e poi demolito nonché l’esposizione di altri reperti trovati nello scavo. L’edicola in corso di realizzazione ritengo si ricolleghi, quindi, a questo tema.

Non entro “nella qualità” del progetto dell’edicola in corso di realizzazione ma la sua ubicazione, come “massa opaca” in contiguità al Lungo Parma occlude la visuale di una buona parte della preziosa quinta di case sulla sponda opposta del Torrente.

Nel paesaggio urbano cittadino il corso del Torrente Parma e le sue sponde – edificata quella di sinistra ed a viale quella di destra – costituiscono un punto di eccezionale pregio del paesaggio urbano cittadino. Ed il punto di edificazione dell’edicola è proprio contiguo al Ponte di Mezzo e, quindi, adiacente al Torrente.

Ricordo che un prezioso volume “Dai Ponti di Parma” a cura di Giorgio Cusatelli ed altri, con titolo ispirato a un verso di Attilio Bertolucci, il poeta scriveva nella prefazione, alludendo ai ponti che “dalla loro apertura e altezza moderate e neutrali è possibile vedere Parma nelle sue metà urbane e, in un certo senso anche foresi”.
Il Ponte de Gasperi ed il più recente Ponte Nord (la cui parte edificata potrebbe al massimo servire per cure elioterapiche o per l’abbronzatura e non per museo) ha fatto in parte cadere l’affermazione dell’altezza moderata. Ma è rimasta comunque la bellezza del Torrente che caratterizza il centro storico.

Ricordo quanto scrive Renzo Piano in un prezioso volumetto, giunto alla nona edizione dal titolo “La responsabilità dell’architetto”.

“L’architettura è un’arte imposta al pubblico, perché a differenza di un brutto libro o di un cattivo film che possiamo non leggere o non vedere” è un oggetto imposto agli altri.

Ed il terminare e mantenere l’edicola in questione sarebbe l’ennesimo sfregio al nostro paesaggio urbano.
Chiedo quindi a nome dell’Associazione Monumenta, che rappresento, la demolizione del manufatto.

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