Ponte Nord: uno studio per realizzare il Museo europeo dell’Acqua

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Dopo le cene e gli spettacoli teatrali, c’è una proposta solida e potenzialmente duratura per dare un destino al ponte Nord o ponte Europa che dopo l’inaugurazione avvenuta nel 2012 aspetta una destinazione definitiva della sua parte coperta.

La proposta è quella di realizzare un Museo dell’Acqua  di livello europeo ed è formulata dai responsabili degli organismi cittadini che si occupano di acqua sia come risorsa sia come pericolo e potenziale causa di danno: Meuccio Berselli dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Bruno Mioni dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, Silvano Pecora di Arpae-simc Regione Emilia Romagna, Renzo Valloni e Michele Zazzi del Centro Acque – eu.watercenter dell’università di Parma.

Il Museo – spiegano i promotori – ha fra i suoi obiettivi sia “mettere a valore delle conoscenze custodite dagli uffici che discendono dal prestigioso Magistrato alle Acque insediato a Parma due secoli, fa sia rispondere alla sfida della crescente scarsità dell’acqua e agli impatti del cambiamento climatico in atto. Si tratta quindi di fare un investimento culturale, nella fattispecie un moderno Science Center sull’Acqua“.

Il ponte Europa, dunque, come contenitore a fini culturali di interesse pubblico, e sulla grande attualità delle problematiche idriche e idrauliche gestite a Parma che fra l’altro riguardano: rischio alluvioni, difesa idraulica, gestione delle piene, effetti dei cambiamenti climatici, gestione e uso competitivo delle risorse idriche, gestione sostenibile dell’acqua, sostenibilità ambientale.

Un centro capace anche di produrre convegni, mostre e alta formazione con significative entrate per il Museo e importanti ricadute sull’economia cittadina.

Lo scoglio, come noto, è l’autorizzazione all’uso dell’infrastruttura poiché occorre una deroga del Governo ma chi avanza il progetto chiede un confronto sui problemi da superare e sul gradimento della proposta. Per questo universitari, cittadini erappresentanze sociali sono invitati alla presentazione e al dibattito che si terrà lunedì 27 novembre alle 17 nella sala del cda al piano terra del palazzo centrale dell’università di Parma

La realizzazione, infatti, richiede il coinvolgimento del Comune di Parma proprietario della struttura e del Mibact e il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Per la gestione del Museo occorrerà la partecipazione attiva dell’università di Parma e di altri soggetti e istituzioni operanti negli ambiti della ricerca e formazione, dei beni culturali ed ambientali e del turismo.

La costruzione, realizzata in vetro e acciaio, è lunga 180 metri, larga 33 metri e alta 15. Costato 25 milioni di euro. Progettato come ponte abitabile per spazi espositivi e commerciali, non risulta al momento dotato delle abilitazioni ed autorizzazioni necessarie. Serve un atto del Governo per permetterne usi permanenti e soprattutto “una proposta di utilizzo coerente di questo patrimonio pubblico per trasformare l’attuale problema in nuova opportunità”.

Le valli del Parma e del Baganza, che simbolicamente chiudono il loro bacino idrografico in corrispondenza del ponte Europa e la pianura di Parma, ricorda lo studio, “potrebbero costituire un territorio sperimentale per l’innovazione e in particolare per il miglioramento della qualità e la gestione sostenibile della risorsa idrica”.

Non solo: l’’allestimento in elevazione su una via d’acqua, nella fattispecie un importante affluente del fiume Po, assegna al ponte un “valore simbolico e una vocazione all’utilizzo quale centro multifunzionale di documentazione, informazione e ricerca” facendo sistema con le altre istituzioni presenti a Parma dalla Ssica all’Efsa.

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