Laura Rossi al convegno Radicali, presentata proposta di legge nazionale sul Welfare: “Ridistribuire la spesa pubblica per un sistema più equo”

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Laura Rossi, assessore al welfare e politiche sociali del Comune di Parma, è intervenuta ieri, 31 ottobre, a Roma durante il XVI Congresso dei Radicali dal titolo: “Futuro, una sfida radicale”.

Dieci minuti per un discorso che potrebbe dare il via a un nuovo sistema assistenziale. Sarà, infatti, anche grazie al contributo nella stesura della Rossi, che la nuova proposta di legge popolare per rivoluzionare il sistema Welfare italiano sarà presentata alla prossima legislatura di Governo.

Il responsabile del progetto è Roberto Cicciomessere, già parlamentare Radicale, che studia le problematiche del lavoro. La Pdl è ancora in working progress ma nei prossimi mesi inizieranno le raccolte firme. Prezioso il contributo dell’associazione di ricerca sociale di Milano.

“Il sistema welfare italiano – ha spiegato Rossi – non è equo. Ci sono differenze regionali, contributi iniqui e persone che non riescono ad accedere ai servizi. Rispetto a qualche anno fa il mondo è cambiato, ci sono adulti, sani, che non riescono a trovare lavoro senza un apparente motivo logico. Si sono fatte sino ad ora molte scelte democristiane che hanno concesso poco a tutti per avere il voto e accontentare tutti invece di destinare gran parte delle risorse lì dove ce n’era bisogno”.

“Oggi lo Stato – continua Rossi – non è in grado di soddisfare tutte le aspettative, cioè garantire a tutti lo stesso livello di servizi. L’Italia destina il 15% della spesa pubblica al welfare, in Gran Bretagna il 30% e in altri stati europei poco meno. Gran parte della spesa pubblica, l’80%, è destinato alle pensioni con un sistema che non ha nessuna corrispondenza con lo stato patrimoniale personale. Grazie all’associazione di ricerca sociale di Milano presenteremo una proposta di legge che vuole ridistribuire tutta la spesa e le risorse. Un grosso capitolo è dedicato alla povertà assoluta che con la ridistribuzione potrà essere coperto completamente. Un altro capitolo è per l’aiuto alle famiglie con figli e un altro per le persone non autosufficienti”.

Riflessione dell’assessore anche a livello territoriale, locale, che subisce il sistema farraginoso nazionale. “La frammentarietà del sistema sta ricadendo sui territori, sui Comuni. Stiamo diventando sempre più burocrati invece di riuscire ad aiutare le persone”.

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