Appalto Bus: nuovo esposto di Tep in Procura

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Si arricchisce di un nuovo dettaglio, o meglio di un nuovo esposto, la vicenda del trasporto pubblico locale.

Da quando l’appalto è stato assegnato all’ATI Busitalia/Autoguidovie, Tep, che si vedeva sfilare via servizio gestito per decenni, ha dichiarato battaglia. Una battaglia che ha portato a numerose perquisizioni da parte della Guardia di Finanza in Smtp, azienda in mano a Comune e Provincia, l’ultima nei giorni scorsi, e all’affidamento, provvisorio, a Tep fino al 31 dicembre.

Ma ora, in attesa dell’udienza del 27 settembre davanti al Tar, e delle decisioni della Procura, Tep ha presentato un nuovo esposto.

Questa volta, sotto la lente d’ingrandimento, quanto accaduto a Pavia: anche qui, dopo l’affidamento del trasporto pubblico ad Autoguidovie, è stata aperta un’inchiesta con l’iscrizione al registro degli indagati di quattro persone per turbativa d’asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Secondo le accuse di Tep, vi sarebbe preoccupanti similitudini tra il “caso Parma” e il “caso Pavia”, con i nomi di aziende e manager che ricorrono, e consulenze esterne assegnate da Smtp a dirigenti, come Daniele Diaz, il cui nome compare nell’organigramma di Busitalia.

Un conflitto d’interessi, secondo l’ex municipalizzata, che si ripete in alcune gare, tra Liguria e Lombardia. Nomi ricorrenti accavallati e aggrovigliati tra loro.

Un esempio? Uno dei commissari chiamati da Smtp per “scegliere” tra Tep e Busitalia, è Francesco Pellegrino, ex dipendente di un’azienda guidata proprio da Diaz. Un’altro? Stefano Cerchier, direttore generale della Atvo di San Donà di Piave, azienda che ha tra i propri soci Dolomitibus, detenuta per il 29,5% da Autoguidovie, azienda che, in ATI con Busitalia, ha “fatto fuori” Tep

 

 

 

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