Vaccinazioni: in Emilia Romagna i certificati li invierà l’Ausl alle famiglie

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«Nella consapevolezza della ristrettezza dei tempi, tali da non consentire la ricerca di eventuali altre forme di semplificazione, la Regione Emilia-Romagna ha disposto che la documentazione attestante lo stato vaccinale sia inviata direttamente dalle Asl alle famiglie; laddove lo stato vaccinale non sia regolare rispetto all’età, le famiglie riceveranno gli appuntamenti per le vaccinazioni».

In vista della scadenza dei termini per la presentazione della certificazione che attesti lo stato vaccinale per l’iscrizione alle scuole dell’infanzia, lo scrivono in una lettera a firma congiunta Regione e Ufficio scolastico regionale a tutti i dirigenti scolastici.

I documenti ricevuti dalla propria Asl saranno poi consegnati dalle famiglie alle scuole, evitando quindi la presentazione di autocertificazioni e di successive certificazioni. In sostanza – spiegano da Viale Aldo Moro – i genitori dei bambini già iscritti ai servizi educativi 0/3 anni non dovranno presentare alcuna documentazione. «Le famiglie che non dovessero ricevere la comunicazione Asl, per problemi logistici o in quanto residenti in altra Regione o per qualsiasi altro motivo, potranno comunque avvalersi della possibilità di presentare l’autocertificazione».

La lettera è il prodotto dell’incontro tra l’assessore regionale alla Salute Sergio Venturi e il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari. Incontro reso necessario per sciogliere gli ultimi nodi e rendere più semplici le procedure previste dall’iter di applicazione delle norme sulle vaccinazioni in vista dell’inizio dell’anno scolastico.
«Per noi – ha spiegato Venturi – l’obiettivo primario è la massima copertura vaccinale dei bambini e dei ragazzi in età scolare.

Quindi abbiamo pensato alle famiglie emiliano-romagnole e al mondo della scuola, semplificando al massimo le procedure previste dalla legge, per non gravarli di carichi burocratici. Stiamo lavorando a stretto contatto con l’Ufficio scolastico regionale e con le aziende sanitarie della regione per procedere all’applicazione della normativa e perchè i genitori possano rispettare il calendario vaccinale senza incorrere in disagi e complicazioni». (ANSA).

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