Parma ha scelto il suo re: Federico Secondo – Videocommenti

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Parma ha scelto, o meglio, confermato, il suo sindaco.

Ancora Federico Pizzarotti, primo civico a sedersi sullo scranno più alto della città con il solo sostegno della propria lista, senza partiti dopo aver abbandonato il Movimento 5 stelle. Una scelta che gli ha fatto sicuramente prendere ancora più consensi.

Gli elettori di Parma, il 45,17% degli aventi diritto, una manciata poco oltre i 50 mila votanti, ha scelto di confermare la fiducia al sindaco uscente.

I risultati elettorali hanno dato vittoria a Pizzarotti in tutti i quartieri: solo nell’Oltretorrente l’avversario Paolo Scarpa è riuscito a prendere la maggioranza con il 50,89% rispetto al 49,11% dell’ex grillino.

Negli altri quartieri: Vigatto (Pizzarotti 66,11%- Scarpa 33,89%); Cittadella (Pizzarotti 56,33%- Scarpa 43,67%); Lubiana (Pizzarotti 58,58%- Scarpa 41,42%); San Lazzaro (Pizzarotti 59,79%- Scarpa 40,21%); Montanara (Pizzarotti 57,13%- Scarpa 42,87%); Molinetto (Pizzarotti 59,04%- Scarpa 40,96%); San Pancrazio (Pizzarotti 62,88%- Scarpa 37,12%); Golese (Pizzarotti 58,64%- Scarpa 41,36%); San Martino (Pizzarotti 60,64%- Scarpa 39,36%). Infine i quartieri dove il sindaco uscente sembrava sfavorito (ma che anche al ballottaggio hanno dato la preferenza a Pizzarotti): San Leonardo (Pizzarotti 55,85%– Scarpa 44,15%); Centro (Pizzarotti 54,23%– Scarpa 45,77%).

Ora si insidierà la Giunta Pizzarotti bis. Al fianco del primo cittadino ci sarà Marco Bosi come vicesindaco. Si riconfermano gli assessori Alinovi, Ferretti, Casa e Paci. New entry Ines Seletti per rapporti col personale e informatica. Alla cultura dovrebbe arrivare il professore Michele Guerra.

leggi: Pizzarotti ha pronta la Giunta. Tra le novità vicesindaco Bosi, delega al Decoro Urbano e new entry Seletti

Ecco come sarà formato il nuovo Consiglio Comunale:

In maggioranza la lista di Effetto Parma: Federico Pizzarotti, Marco Bosi (assessore), Michele Alinovi (assessore), Cristano Casa (assessore), Nicoletta Paci (assessore), Leonardo Spadi, Nadia Buetto, Sebastiano Pizzigalli, Cristian Salzano, Oronzo Pinto, Valeria Ronchini, Alessandro Tassi Carboni, Nabila Mhadira, Lorenzo Ilariuzzi, Francesca Paola Ranieri, Roberto Schiaretti, Ferdinando De Maria, Roberto Bozzani, Stefano Fornari, Roberto Massari, Barbara Sartori, Marco Maria Freddi, Davide Graziani, Elisabetta Quaranta, Andrea Medioli.

Nabila Mhadira è la prima straniera a essere stata eletta in Consiglio Comunale.

In minoranza: Paolo Scarpa, Lorenzo Lavagetto (PD), Sandro Maria Campanini (PD), Daria Jacopozzi (PD); Bruno Agnetti (Parma Protagonista), Pier Paolo Eramo (Parma Protagonista), Roberta Roberti (Parma Protagonista); Fabrizio Pezzuto (Parma Unita Centristi); Laura Cavandoli (Lega Nord), Maurizio Campari (Lega Nord), Emiliano Occhi (Lega Nord), Carlotta Marù (Lega Nord).

Poco meno del 58%: un risultato netto sul quale dovranno riflettere i grandi sconfitti. Pizzarotti è stato acclamato dalla folla come un divo, sotto quei portici che otto giorni fa hanno celebrato il ritorno del Parma in serie B.

A festeggiare i sostenitori, tra reduci del M5s e nuovi. In piazza, infatti, anche alcuni ex grillini espulsi o delusi come l’ex consigliere regionale Andrea Defranceschi, Lorenzo Andraghetti, ex collaboratore parlamentare, la senatrice Maria Mussini e i deputati Cristian Iannuzzi, Samuele Segoni ed Eleonora Bechis.

Avrà un gran lavoro da fare, e lo sa, mentre stanchezza e gioia si mischiano. Ma le urne hanno dato ragione a lui, più forte dell’addio a Beppe Grillo, delle polemiche, delle difficoltà. Un sms da Beppe Grillo gli aveva pronosticato 15 minuti di notorietà per poi sparire dalla cronaca nazionale. Ora lo staff di Pizzarotti commenta: “Quei 15 minuti sono diventati 5 anni!”.

La parola ai vincitori…

Parola anche ai delusi. Lorenzo Lavagetto, segretario cittadino del PD.

 

 

3 Commenti

  1. Parma Ducato a 5 Stelle, Paolo Sassi: Hanno vinto Parma e i parmigiani
    La vittoria al ballottaggio di Federico Pizzarotti è innanzitutto una vittoria dei cittadini e della Città. Ma è anche la dimostrazione che ha ragione chi crede davvero nei principi fondanti del MoVimento 5 Stelle, li pratica, e antepone in ogni caso gli interessi dei cittadini agli interessi ed alle logiche interne di partito e di parte. L’umiliante disfatta al primo turno della impresentabile lista sciaguratamente certificata dallo Staff di Beppe Grillo, aggravata dall’aperto appoggio dato al PD in sede di ballottaggio dall’ex candidato sindaco Daniele Ghirarduzzi, deve far riflettere seriamente gli attivisti del MoVimento: con queste persone e questi approcci non ci si può aspettare altro che una disastrosa sconfitta, e la considerazione vale anche per chi, avulso dal contesto cittadino, è venuto a Parma per “benedire” una operazione sciagurata che noi, come MeetUp, abbiamo fin dall’inizio segnalato come in antitesi con il bene della città e dei cittadini, ed in contrasto aperto coi principi del MoVimento.
    Ora occorre guardare avanti, e prepararci per una nuova e più vasta sfida: quella per il governo del Paese. Anche da Parma saremo ingrato di dare un contributo significativo, che parte da un impietoso ma doveroso esame di realtà, e faccia piazza pulita della sciagurata esperienza che si é consumata nei giorni scorsi a Parma.

  2. Cristina Quintavalla (Altra Emilia-Romagna)
    L’astensione è il primo partito a Parma e nelle altre città che sono andate al ballottaggio. E’ ormai un dato che non può essere ignorato.
    Esso dice che la fiducia della gente nei confronti della politica istituzionale è crollata, che il cosiddetto patto di rappresentanza tra eletti ed elettori è stato smascherato, travolto dalla ridda di menzogne, false rappresentazioni, costruite da agenzie pubblicitarie, per raccogliere consenso sull’immagine costruita.
    Dice che la gente non vede più rappresentati i bisogni fondamentali da cui è afflitta: lavoro, casa, sanità, pensione, istruzione, servizi sociali. Ha ormai chiaro quanto è stata aggirata, ingannata, ed espropriata dei suoi diritti, così come ha chiaro che è stata spremuta all’inverosimile da tasse e tagli alla spesa sociale, senza contropartita alcuna, ma che le risorse ci sono-eccome-per le banche, per detassare le imprese, per costruire opere inutili e dannose.
    A Parma, una campagna elettorale sciatta, ma abilmente costruita, non ha pagato .Le liste elettorali delle maggiori forze politiche hanno giocato strumentalmente sull’annacquamento delle posizioni: in una stessa lista era candidato chi difendeva la “buona scuola” e chi la criticava, chi era per le privatizzazioni e chi era contro. Tutti insieme “amorosamente”, confondendo l’elettore che non aveva più parametri di riferimento in base ai quali scegliere. E’ stata consumata una rappresentazione mediatica secondo la quale nessuno era individuato come responsabile delle ingiustizie subite da tanta parte della popolazione. Nessun candidato a sindaco ha mosso una sola critica ai poteri forti, nè indicato una sola proposta volta a favorire la redistribuzione delle ricchezze e garantire maggiore equità sociale.
    Siamo arrivati al paradosso che un candidato a sindaco autorappresentasse se stesso come indipendente dal PD, pur essendo l’unico candidato ufficiale di tutto il PD. Ha pagato il prezzo dell’ ambiguità: tanta parte della sinistra di questa città si sarebbe mozzata la mano piuttosto che votare questo PD, che è ormai un “re nudo”. Le sue gravissime responsabilità – l’aver cancellato lo Statuto dei lavoratori, l’art. 18, l’ aver voluto il Jobs-act, la precarizzazione e la ricattabilità dei lavoratori, lo Sblocca Italia, la “pessima scuola” della L.107, il definanziamento e depotenziamento della sanità pubblica, le privatizzazioni, il ripristino dei voucher, l’attentato gravissimo alla Costituzione italiana- hanno fatto cadere l’ultima foglia di fico.
    Ma anche Pizzarotti non ha di che gloriarsi: è il sindaco voluto da 37.154 elettori su 145.288, pari a meno di un quarto dell’elettorato, tra il quale peraltro tanti voti di una destra razzista e xenofoba, che peseranno come un macigno.
    D’altro canto il suo guaio è proprio questo: non ha una linea politica identificabile, ma posizioni ondivaghe, oscillanti, contraddittorie: Inceneritore no, inceneritore sì; Tibre autostradale no, Tibre autostradale sì; commissione d’inchiesta sui responsabili del debito pubblico sì, scaricamento del debito non sui responsabili di esso, ma sui cittadini, con tasse tra le più alte d’Italia, sì. La verità sul debito è che a dispetto delle sette inchieste giudiziarie aperte dalla Magistrtura per le cause speculative e corruttive del debito pubblico, la giunta Pizzarotti lo vuole pagare tutto, anzi lo fa pagare tutto ai cittadini.
    Entrambi poi -Scarpa e Pizzarotti-hanno incentrato la campagna per il ballottaggio sul problema della sicurezza, identificata soprattutto come prodotto dei fenomeni migratori.
    Ossequienti, conformati alle logiche dominanti, proni all’ordine di chi controlla le leve del potere:
    Contro questo spettacolo della politica, la sinistra di alternativa di questa città continuerà a costruire una opposizione vera, forte, ormai ineludibile.

  3. Gilda insegnanti Parma e Piacenza
    Pd sconfitto a Parma e Piacenza, gli insegnanti hanno fatto la differenza
    La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza plaude alla sconfitta che il Pd ha subito nelle due città, ancora una volta gli elettori hanno punito il partito che ha voluto la legge 107/2015, nota con il truffaldino nome di “buona scuola”, in realtà essa è un durissimo attacco al corpo docente italiano. Sin dall’introduzione di questa legge ingiusta, la Gilda di Parma e Piacenza pur essendo un’organizzazione indipendente dalla politica è stata costretta a reagire per “legittima difesa”, in ogni consultazione elettorale ha invitato i docenti e le loro famiglie a non votare per il Pd. Prima di Parma e Piacenza l’appello aveva avuto un buon riscontro anche a Traversetolo, Fontevivo, Fiorenzuola d’Arda, Bettola e Varano de Melegari. Al primo turno 7200 voti di lista in meno a Parma e 3600 a Piacenza, rispetto alle scorse elezioni comunali, potrebbero essere segnale positivo un per eliminare la chiamata diretta degli insegnanti e le cattiverie che in questi mesi si sono abbattute contro i docenti e le loro famiglie. Il Pd ha introdotto la discrezionalità dei dirigenti scolastici ai fini del reclutamento dei docenti (chiamata diretta e non per graduatoria), ha abolito la titolarità di sede degli insegnanti ed ha aumentato i poteri discrezionali dei dirigenti in maniera spropositata. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma, a tal proposito dichiara: “Noi non molliamo e quanti si sentono forti grazie alle vergognose norme non ci fanno paura”.

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