Bonaccini: “Parma laboratorio politico mancato”. Serpagli se la prende con Scarpa

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Per il Pd Parma poteva essere un “laboratorio nazionale di chi aveva sbattuto la porta in faccia a Grillo con motivi molto evidenti e che però non era andato a destra. Però adesso non si può tener la testa rivolta all’indietro”.

L’ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a chi gli chiedeva se il sindaco confermato a Parma, Federico Pizzarotti, potesse essere il candidato appoggiato in qualche forma anche dai democratici.

“Io sono convinto che Scarpa fosse una persona con qualità e capacità di Governo – ha detto riferendosi al candidato del Pd sconfitto al ballottaggio -. Io credo però che a Parma noi avremmo potuto, non è detto che ci saremmo riusciti, ma avremmo potuto partendo un anno fa o due anni fa, provare a capire se era possibile, perchè poi le condizioni le conoscono meglio quelli che vivono nei territori. Quindi da questo punto di vista non punto il dito contro nessuno, se poteva nascere lì anche un laboratorio nazionale»”.

Quanto a quelle parti del Pd di Parma che lo hanno accusato “nemmeno troppo velatamente, di avere un buon rapporto con il sindaco, io ho sempre detto che farete fatica a trovare un sindaco non di centrosinistra in questa regione che non possa dirvi di avere un buon rapporto con il presidente della sua Regione perchè le istituzioni sono chiamate a questo”.

Serpagli: nessun laboratorio con Pizzarotti – Dopo aver constatato per quattro anni, attraverso il gruppo consiliare Pd, l’operato del sindaco credo non ci fossero le condizioni per un laboratorio nazionale con Pizzarotti” commenta il segretario provinciale Gianpaolo Serpagli.

“Se quest’idea – argomenta – fosse stata prospettata con tempi e modi ragionevoli, magari avremmo potuto farci capire dai cittadini. A mio modo di vedere, però, le differenze di programma e di fatto con Pizzarotti sono state sostanziali. E aggiungo che da parte del primo cittadino non vi è stata alcuna apertura: ha ribaltato molte colpe sul Governo e si è schierato per il no al referendum costituzionale”.

“Abbiamo perso – continua il segretario – e il presidente Bonaccini non sarà certamente l’ultimo a dire come si sarebbe potuto agire. Visto il suo ruolo sarebbe potuto intervenire, se lo riteneva opportuno. Non siamo il Movimento 5 Stelle, siamo più ‘complicati’ per fortuna e abbiamo bisogno di tempo per elaborare dei percorsi. In questa caso, possiamo dire che quello del Pd cittadino non ha funzionato: siamo usciti sconfitti”.

Però adesso “più che discutere di questi temi, servirebbe analizzare la società di Parma e capire perché i cittadini da 25 anni non ci votano più alle elezioni per il Comune”.

Serpagli commenta poi l’attacco di Scarpa al Pd, visti gli appoggi espliciti a favore di Pizzarotti da parte del primo cittadino di Bologna Merola: “Ho stigmatizzato più volte le dichiarazioni del sindaco Merola ma credo che i i suoi interventi abbiano avuto un impatto pari a zero sul voto. La tattica di Scarpa è stata tenere prima il Pd lontano e ora dare tutta la colpa della sconfitta al Partito democratico. Posso capire l’amarezza legata alla sconfitta, ma non mi pare una posizione corretta”

Franceschini: “Pd nato per unire centrosinistra, non per dividerlo”.

“Bastano questi numeri per capire che qualcosa non ha funzionato? Il Pd è nato per unire il campo del centrosinistra non per dividerlo”.

Lo scrive su Twitter il ministro della Cultura Dario Franceschini, pubblicando un grafico con il trend dei voti del Pd a Genova, Verona, Parma e l’Aquila dal 2012 al 2017.

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