Ris di Parma: “Igor nella zona rossa fino a metà maggio”

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Prove scientifiche accertano che Norbert Feher, anche noto come “Igor”, almeno fino a metà maggio si trovava nella zona tra Bologna e Ferrara, dove da inizio aprile si sono concentrate le ricerche.

Il latitante serbo (che inizialmente si era fatto passare per russo) è accusato degli omicidi di Davide Fabbri a Budrio e Valerio Verri a Portomaggiore. Il punto fermo per gli investigatori, coordinati a Bologna dal pm Marco Forte, arriva dal Ris di Parma, che ha isolato il dna del killer su reperti fiutati dai cani molecolari nell’area tra le oasi di Molinella e Campotto dove si ritiene l’indagato avesse vari rifugi.

Si tratta di oggetti e tracce prese da bivacchi, su cui è stato possibile estrarre il profilo genetico, coincidente con quello del sangue trovato fuori dal bar di Budrio, dove il 1° aprile è stato ucciso Fabbri e sul furgone abbandonato a bordo strada a Molinella la sera dell’8 aprile, dopo il secondo omicidio. Questi riscontri tecnici collocano dunque il killer nella “zona rossa”, oggetto delle battute dei reparti speciali, fino a metà maggio.

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