Food valley e agricoltura: incontro con Scarpa e Caselli per il futuro di Parma

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Parma, centro della Food Valley, snodo cruciale dell’agricoltura locale. Ne hanno parlato, in sostegno di Paolo Scarpa, candidato sindaco del centro sinistra, Albino Ganapini, ex assessore all’gricoltura, Simona Caselli, assessre all’agricoltura, Gabriele Canali, Docente di economia ambientale alla Cattolica, il collega Ettore Capri e il Parlmanetare Europeo Paolo de Castro.

Le parole di Albino Ganapini, ex assessore all’agricoltura: “E’ stata un’intensa campagna elettorale sui temi e non sulle persone. Paolo Scarpa ha sempre tenuto i toni corretti ed è la persona giusta per far tornare il centro sinistra alla guida di Parma. Scarpa come presidente de il Borgo ha portato avanti anche uno studio e pubblicazione sull’area vasta dimostrando preparazione e conoscenza sull’argomento”.

Le parole di Simona Caselli: “Dei dati di Parma sull’agricoltura c’è da andarne fieri. La nostra regione è quella che va più veloce, più della Lombardia. L’anno scorso pil è stato +1,5%.

La disoccupazione al 9% quando la media è di solito al 3%. Ora è scesa a 6,9% in due anni di nostro mandato”.

Caselli ha poi fornito alcuni dati sull’agricoltura: è cresciuta del 3% in un anno in cui c’è stato forte crollo del prezzo cereali. Il 90% della nostra produzione di latte va per il Parmigiano Reggiano, un prodotto cresciuto molto in questi anni. C’è stato un notevole aumento dell’export del 2,2%. Il 6% in più invece di imprese esportatrici. Ma agricoltura è cresciuta ancora di più dell’export e ci da una grandissima forza.

“Parma ha nell’agroalimentare la prima filiera produttiva. – continua Caselli- E’ l’unica città in regione ed ha 300 mila persone occupate nel settore. Chi si candida a sindaco di parma deve per forza avere a che fare con questo settore. Parma deve essere anche luogo di spunti ed elaborazioni anche se lo è già con lo spostamento del polo agroalimentare al Campus universitario. Avere innovazioni qui, anche con collaborazioni universitarie, è una grandissima forza. Parma è città Unesco della gastronomia e questa amministrazione se ne sta giustamente vantando riconoscendo meriti alla regione ma questo va implementato perchè non può essere solo promozione ma deve essere anche attenzione alla sostenibilità delle produzioni e questa attenzione si può leggere nel programma di Paolo Scarpa”.

 

Caselli ha ricordato la recente legge sulla ciclabilità e legge “stop consumo di suolo” che permette di recuperare i terreni intorno alla città e convertirli all’agricoltura biologica.

All’incontro è intervenuto anche il professore Ettore Capri, ordinario di chimica agraria alla Cattolica di di Piacenza: “Come chimico agrario ho visione applicativa della ricerca. Oggi agricoltura è ultima chance di supporto economico. È nodo fondamentale per il nostro futuro. Tutti gli attori della filiera agroalimentare andranno a svolgere tante nuove funzioni che vanno da produzione a salute e benessere dell’essere umano”.

“Le azioni dirette sul territorio sono 3- continua Capri – 1) riconsiderazione moderna della biodiversità, non è solo numero degli animali e delle piante ma è concetto molto più ampio, è ecosistema intero. 2) ci sono solo 10 milioni di agricoltori in Europa ma fortissime stakeholder. Servono filiere integrate ma in realtà dipende tutto dalla nostra capacità di innovazione. Tutti gli attori coinvolti e gli agricoltori devono essere sempre più a contatto con amministrazione. 3) misura: se vogliamo raggiungere questi obiettivi dobbiamo passare attraverso la misura dei miglioramenti e degli obiettivi. Verifiche degli impatti, incidenza sul cima, danni misurabili. se non faremo questo saremo travolti da bufale e greenwashing”.

Il professore Gabriele Canali, associato di economia ambientale sempre alla Cattolica di Piacenza: “Sostenibilità va vista a 360 gradi. Ci concentriamo su quella ambientale ma da sola non è niente, deve essere collegata alla sostenibilità economica e sociale. Se un marziano arrivasse sulla terra il primo problema della sostenibilità che vedrebbe è quello della fame. Ci siamo mai veramente chiesti cosa stavamo facendo quando abbiamo promosso l’energia da bio gas? Sembrava tutto logico ma se ci butti del mais e materie prime che hanno ragione d’essere in altro uso non ha senso. Trasformiamo poi in energia elettrica, che nel processo butta via il 70% di energia. Trappole della sostenibilità sono lì a ogni passo. Io penso che parma possa ambiere ad essere un modello di sostenibilità ma deve farlo con molta umiltà. Umiltà che mi sembra non abbondi a Parma però” conclude ironico il professore.

Paolo De Castro, parlamentare europeo e vice presidente della commissione agricoltura: “Parma ha una responsabilità perche è anche un marchio agroalimentare. Non a caso abbiamo qua l’Efsa. E proprio a Parma è nata la legge europea che pianifica la produzione e tutela il reddito dei produttori di latte per esempio. L’Antitrust ci multava perchè consorzio chiedeva agli allevatori di produrre di più. Grazie a questa legge stanno risalendo anche i prezzi del latte che per anni hanno subito un grave abbassamento.

Ora bisogna costruire con fatica il rispetto in Europa dell’Italia. Paolo Scarpa rappresenta un opportunità e una risposta ad un clima elettorale che sembra aver già tutto deciso ma che di certo non ha niente. Si sceglierà in questi giorni e con il voto dell’11 giugno. Io ci sarò spero anche in una seconda fase”.

A concludere Paolo Scarpa: “Come intendo la figura del sindaco? Oggi è ruolo fondamentale di rappresentanza di intera comunità e territorio. Nel momento di debolezza della provincia il ruolo del Comune deve essere centrale per tutto il sistema di relazioni. Il Comune di parma deve farsi carico di tutto il parmense, senza egemonie, ma collaborazione con tutti i comuni. Noi crediamo strategico tessere relazioni con tutti i soggetti del territorio. Nessuno è un isola, trae ricchezza invece dagli altri. Fondamentale quindi anche il rapporto con l’Europa. In questa vocazione europea ci dobbiamo mettere del lavoro che questa amministrazione Pizzarotti ha mancato. Non ha infatti tessuto un vero rapporto con l’Europa. Efsa è molto chiusa in se stessa. Collegio europeo è in un momento di crisi e Parma ha carenza di accesso a fondi europei rispetto ad altre città”.

“Parma è un brand nel mondo nell’agroalimentare. Prosciutto, Parmigiano, pomodoro, Barilla, Fiere. Abbiamo tutto per essere leader. Però per anni, a causa di profonda crisi, abbiamo agricoltori e allevatori che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Questo non ha senso. Abbiano ancora molto lavoro da fare: per disoccupazione, anche per i nuovi italiani, e recupero dei terreni agricoli. Il sindaco deve avere quel ruolo che, con umiltà, deve guidare con una visone forte”.

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