Terme di Salso: società verrà liquidata poi venduta dal commissario

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Terme di Salsomaggiore spa diventerà srl e sarà liquidata. Lo ha deciso il Consiglio provinciale nella seduta di stamattina, 5 maggio.

Il Consiglio provinciale ha approvato con l’astensione del gruppo Provincia Nuova, la trasformazione della società Terme di Salsomaggiore e Tabiano da Spa a Srl, la relativa bozza di statuto, e la successiva messa in liquidazione della società.

La delibera, illustrata dal Presidente Fritelli, era stata già approvata da Comune di Salsomaggiore e Regione Emilia Romagna, gli altri due soci della Spa, che è a capitale totalmente pubblico.
Le quote di partecipazione sono le seguenti: Comune di Salsomaggiore Terme 60,96%, Regione Emilia Romagna 23,42%, Provincia di Parma 15,62%. La società nel luglio 2015 ha chiesto di essere ammessa alla procedura di concordato preventivo. Il concordato ha natura liquidatoria. Con la liquidazione i soci, oltre alle economie di spesa, potranno riutilizzare gli accantonamenti obbligatori a copertura dei risultati negativi, destinandoli ad altre spese di interesse pubblico. Per la Provincia si stima uno svincolo superiore al milione di euro.
Ora la parola passa all’assemblea dei soci e poi al giudice, che dovrà nominare il commissario liquidatore che gestirà la vendita. Le procedure avverranno con aste, sotto l’egida del giudice e del commissario, che ne garantiranno il corretto svolgimento.

Nel dibattito sono intervenuti alcuni consiglieri che hanno chiesto chiarimenti vari, tra cui Agoletti (Provincia Nuova – Pn) che ha richiesto anche un maggior coinvolgimento dei consiglieri sul tema, Roberto Bianchi (Pn), Vagnozzi (Insieme per il Terrirorio), Grenti (IpT) secondo cui il percorso è obbligato ancorché tardivo, Canova (PD) secondo cui si tratta di una svolta epocale, necessaria per rispondere alle esigenze del mercato.

Fritelli, rispondendo a Roberto Bianchi spiega che, in base al piano concordatario, il complesso immobiliare potrà essere assegnato alla società che gestisce gli immobili, che ha diritto di prelazione e ha avanzato un’offerta in tal senso, ma è prevista un’asta ad evidenza pubblica in cui possono verificare offerte migliorative; l’importo dell’offerta da solo soddisfa il 40% del piano concordatario, che prevede però anche altri asset, tra cui le Terme Berzieri. Il grado di soddisfacimento dei creditori (a parte quelli privilegiati come banche e lavoratori, che rappresentano il 70%) è stimato tra il 19 e il 23%.
Rispondendo a Vagnozzi, Fritelli conferma che esiste una lettera di patronage dei soci pubblici a garanzia del leasing stipulato a suo tempo dalla società; il contratto di leasing è stato risolto nel concordato. La partita è congelata fino alla vendita dell’albergo, poi le banche valuteranno la differenza rimanente e le eventuali quote residue da chiedersi ai soci. La Regione ha un fondo che potrà utilizzare per questa operazione.

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