Baraye vede Regia e segna: MastroYves regala ai tifosi la gioia più grande

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Partiamo dalle notizie buone: il Parma vince il derby facendo un immenso regalo ai propri tifosi. Il Parma vincendo rimane secondo: la prima dei play off sarà il 21 Maggio, ritorno il 24 al Tardini, contro la vincente di Piacenza – Como.

Arriviamo alle notizie meno buone: la prestazione, giocata su un campo fradicio dove la palla rotolava a fatica, non è giudicabile. Buoni i primi 15 minuti, invalutabile il resto, in ottica play off.

Pessimo, l’errore di Calaiò, che va a calciare un rigore lento, centrale e basso dopo la sua solita finta. Attacchiamoci stretti al gol di Baraye al 65esimo che regala ai tifosi la gioia più grande, bissando la rete dell’andata. Ora, sotto con i play off.

LA PARTITA – Il derby è colore, campanile e cuore. E’ la partita dei tifosi, che aspetti, sogni, non vorresti perdere mai. Perchè il calcio vive di campanilismi, bandiere, cori, e non si può scindere l’uno dagli altri.

E il derby è la partita delle partite, a Parma, paragaonabile, e solo forse, c’è la sfida contro la Juve, guarda caso, gemellata coi cugini della Reggiana. Il derby manca da quasi 21 anni, dal settembre del 1996, e nelle normalità delle cose dal giorno dei sorteggi è la partita più attesa, messa dal destino nell’ultima giornata.

E’ la regina delle partite, e come normale, è stata preceduta da una settimana di polemiche e attese. Le polemiche, sull’eventuale scambio di maglie, sono state risolte grazie ad una maglia “neutra”, così si può pensare al campo.

Dove Lucarelli fa trecento in campionato con la crociata, in quattro categorie, A, B, C, D, dove la Reggiana di Menichini sfavorita dal pronostico, reduce da uno sconfitta con il Forlì, non ha più nulla da chiedere al campionato, ma vuole riscattare la sconfitta dell’andata.

Campo dove il Parma vuole e deve vincere. Vuole per il campanile, per i tifosi, per far esplodere di gioia una città intera, paralizzata dalla partita. Deve per tenere dietro il Pordenone, distanziato di un solo punto, per conservare il secondo posto in chiave play off, e soprattutto trovare morale, consapevolezza e energia verso l’ultima cavalcata.

D’Aversa, nonostante il campo pesantissimo per l’incessante pioggia, con la palla che rimbalza a malapena, manda in campo l’unidici migliore: Scozzarella e Munari, ci sono Baraye Nocciolini e Calaiò.

Menichini risponde con il suo ferreo e scolastico 4-4-2, più cattivo che bello: dopo un prepartita funestato dagli scontri, si parte ed è il Parma a tenere palla e fare gioco. Al quinto Scozzarella si conquista una punizione dai 30 metri per un’entrataccia di Sabotic: calcia lui, alta non di troppo.

All’undicesimo ancora Parma: Scavone ruba una palla a Genevier e serve Calaiò, ma il suo destro è fermato da Spanò.

Al 13esimo potrebbe esserci la svolta: Sabotic, ultimo uomo, tira giù Baraye lanciato a rete: è rosso diretto.

Per il Parma sembra in discesa, ma al 19′ una punizione insidiosa di Contessa costringe Frattali a rifugirarsi in corner a filo traversa. E’ l’unica occasione degli ospiti, che si sono riassettati su un 4-4-1.

Il Parma, complice il campo al limite della praticabilita, rallenta ma continua a spingere: la Reggiana collezziona falli e fumogeni lanciati alle spalle di Frattali.

Al 35esimo il Parma ha la palla della svolta: Calaiò difende la palla e entra in area, dove Spanò lo atterra. E’ rigore, ma l’Arciere lo batte lento, centrale, dopo una fastidiosa finta: Perrilli para sotto la Nord, fradicia e attonita. 

E’ una maledizione, l’ennesima. Perchè al 41esimo anche Munari di testa da pochi passi impatta contro la traversa. Non c’è gloria ne gol sotto la Nord. E in casa Parma subentra la smania di bucare un avversario praticamente inerme.

LA RIPRESA – Continua a diluviare sul Tardini, in una domenica che ricorda tanto l’8 Maggio del 2008, il giorno maledetto in cui l’Inter condannò i ducali alla prima retrocessione in serie B. In campo la pallanuoto ha preso il posto del calcio: la palla non rimbalza e non rotola, le pozzanghere sono drammaticamente evidenti.

Il cronometro scorre, noioso, impassibile. La testa va a San Benedetto, col terrore che il Pordenone vinca e costringa il Parma a iniziare i play off con anticipo, ma Baraye al 65esimo decide che si, anche se il campo lui lo soffre, gli tocca trovare la zampata.

Iacoponi lancia in mezzo, Ghiringhelli pasticcia, Perrilli anche e la zampata di mastro Yves si infila lenta in porta infrangendo la maledizione, mentre il boato del Tardini abbatte il muro del suono. 

Il Parma è come risorto, vola sull’acqua e macina occasioni una sull’altra, bello un tiro a giro a rientrare di Baraye che sorvola la porta. Ma sono dei granata gli ultimi assalti: Menichini butta in mischia anche Sbaffo e Marchi, D’Aversa si copre con Saporetti per Nocciolini, mentre davanti Calaiò cerca di difendere il pallone per tenere alta la squadra e farsi perdonare l’errore sul rigore.

I minuti di recupero sono tre, in campo si accende qualche miccia di polemica, rischia di finire in rissa, ma finisce solo in festa con Baraye che balla sotto la Nord.

IL TABELLINO

PARMA – REGGIANA 1 – 0

Marcatori: 65′ Baraye (P)

PARMA – Frattali; Iacoponi, Di Cesare (65′ Mazzocchi), Lucarelli, Scaglia; Munari, Scozzarella (77′ Corapi), Scavone; Nocciolini (85′ Saporetti), Calaio’, Baraye. A disp: Zommers, Fall, Giorgino, Nunzella, Sinigaglia, Ricci, Simonetti, Edera, Messina. All: D’Aversa

REGGIANA – Perilli; Spanò, Rozzio, Sabotic, Panizzi (85′ Sbaffo); Ghiringhelli, Bovo (77′ Marchi), Genevier, Contessa (53′ Calvano); Guidone, Cesarini. A disp: Narduzzo, Pedrelli, Trevisan, Maltese, Riverola, Lombardo, Rocco, Rizzi. All: Menichini

Arbitro: Pillitteri

Ammoniti: Cesarini, Ghiringhelli (R), Di Cesare (P)

Note: 13′ espulso Sabotic (R). Al 35′ Calaiò ha sbagliato un rigore.

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