Lavoro “usa e getta” con voucher: una barista, difesa dalla CGIL, offre spaccato su abuso dei buoni-lavoro a Parma

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Negli ultimi tempi è aumentato in modo esponenziale l’utilizzo dei voucher, i buoni per pagare i lavoratori a ore. Nella provincia di Parma, in due anni il loro numero è raddoppiato. I voucher sono nati con l’obiettivo di combattere il lavoro nero, di pagare le prestazioni di lavoro occasionali e accessorie, ma sempre più spesso diventano uno strumento per sostituire contratti di lavoro stabile e anche flessibile.

È quello che è successo in un locale della movida parmigiana, dove c’è stata la prima vertenza di questo tipo sui buoni lavoro.

Una barista, pagata con i voucher, 400 euro al mese per 24 ore di lavoro alla settimana, si è rivolta al sindacato dopo che è finito il suo impiego nel locale. La CGIL ha impugnato i voucher sostenendo che il rapporto di lavoro non era occasionale e quindi l’allontanamento della lavoratrice era un licenziamento verbale, anch’esso è stato impugnato. Il sindacato ha fatto i conti, sostenendo che alla lavoratrice spettasse molto di più, e comunque oltre il limite stabilito per i voucher (non più di 2020 euro per un solo committente). Per quell’impiego dietro al bancone, c’erano orari precisi che venivano regolarmente concordati e inviati via mail alla ragazza.

La FILCAMS CGIL provinciale, che ha seguito la vicenda, ha chiesto di riconoscere alla lavoratrice la differenza di retribuzione, rispetto a quanto prevedeva il contratto di categoria. Il caso è stato segnalato anche all’ispettorato del lavoro, che ha chiuso la pratica una volta che l’azienda ha regolarizzato la posizione. La barista non ha riavuto il posto, ma ha visto riconoscere contributi e risarcimento per il licenziamento illegittimo e verbale.

Si tratta di un episodio che è la punta di un iceberg di un fenomeno largamente diffuso. Altre volte – e non è il caso del bar raccontato – i voucher vengono usati per mascherare il lavoro nero, coprendo solo una parte delle ore di occupazione di un lavoratore. Non a caso la CGIL si batte ogni giorno per contrastare l’abuso dei voucher, e su questi temi ha chiesto un cambio di passo, promuovendo il referendum per l’abolizione dei voucher, e per la responsabilità sugli appalti, lanciando la campagna “Libera il lavoro. Con 2 Sì Tutta un’altra Italia”. 

“USO E ABUSO DEI #VOUCHER”: la CGIL Parma presenta, giovedì 2 marzo, in CONFERENZA STAMPA, i dati relativi all’utilizzo dei buoni lavoro nel territorio parmense

Nell’ambito della campagna di informazione su #ReferendumLavoro promossa dalla CGIL, il prossimo giovedì 2 marzo, alle ore 11, presso la Camera del Lavoro di Parma, in via Casati Confalonieri, 5/A (sala riunioni 3° piano), saranno illustrati in CONFERENZA STAMPA i dati relativi all’utilizzo dei #voucher nel territorio provinciale nei diversi ambiti lavorativi.

Alla conferenza stampa presenzieranno MASSIMO BUSSANDRI, segretario generale CGIL Parma, e GIUSEPPE BRAGLIA, segretario confederale con delega al Mercato del Lavoro.

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