Razzia di vasconi nell’ex caseificio: arrestati due ladri pregiudicati. In Tribunale: “Costretto a rubare”

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Un rocambolesco inseguimento in pieno giorno finito con il successo di due arresti si è svolto mercoledì, 15 febbraio, da parte dei Carabinieri di Sorbolo.

Intorno alle 11 scatta l’allerta da parte di un cittadino del paese che ha visto un furgone Ford Transit scappare in tutta fretta da via Venezia con quasi 300 kg di vasche d’acciaio. Due ladri si sono introdotti nell’ex Caseificio sociale Sant’Antonio che ora è solo luogo di ristoro per proprietari e amici in attesa dell’ultimazione dei lavori di restauro. I malviventi hanno sfondato l’entrata, rotto un vetro e tranciato la recinzione per poter portare via i vasconi che servivano per preparare il formaggio: circa 1.500 euro di danni.

Mentre alcune pattuglie sono partite sul posto, l’osservazione delle telecamere di sicurezza ha permesso di individuare la targa. Il furgone è intestato a una donna ma dalle immagini si nota chiaramente che i ladri sono due uomini. Brevi accertamenti permettono di scoprire subito che i due sono quindi i fratelli della donna di origini marocchina. Uno ha 31 anni e diversi precedenti per spaccio, rapina e furti in abitazione e aveva già trascorso un periodo un carcere. L’altro, fratello minore di 26 anni, è nato a Parma.  I due sono stati intercettati e arrestati.

I Carabinieri hanno perlustrato anche lo stabile e scoperto alcune impronte di suole che sono risultate poi corrispondenti alle scarpe indossate dai due uomini. Telecamere e rilevamenti hanno quindi permesso il processo per direttissima presso il Tribunale di Parma che si è tenuto ieri mattina, 16 febbraio, e dove ai due è stato concesso il rinvio al prossimo 6 marzo ma nell’attesa è stato disposta la misura cautela in carcere.

E’ stata baruffa anche nell’aula: il maggiore dei fratelli ha inveito più volte contro il giudice sostenendo anche di essere costretto a commettere furti perché dopo essere uscito dal carcere nessuno era disposto a offrirgli un lavoro onesto; il minore invece, dopo aver appreso che sarebbe stato condotto in carcere, si è sentito male e si è dovuta chiamare l’ambulanza.

Entrambi sono ora rinchiusi in via Burla.

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