“Una scelta aggregativa contro i mali causati all’Italia dagli ultimi governi di sinistra”. Questo vuole essere il nuovo PC parmigiano, presentato venerdì sera nella sede di Via Guasti di santa Cecilia.
“Nasciamo dal Partito Comunista di Sinistra Popolare, prima ancora PDCI, ma vogliamo aggregare chiunque sia stanco di questa sinistrina” – esordisce il segretario regionale Marco Trapassi – “siamo aperti a chiunque sia stanco di chi fa politica per opportunismo o revisionismo, facce diverse della stessa medaglia, ovvero fare politica in chiave elettorale”.
La rappresentante di questa logica di sinistra alternativa, Laura Bergamini: insegnante d’asilo, RSU, sarei la candidata sindaco del nuovo partito comunista. L’annuncio in una sede minimal, dietro un tavolo imbottito di santini, da Cheguevara ai simboli di leninismo e marxismo.
“Il sistema attuale conduce a povertà, degrado, solitudine, miseria, piccole botteghe che affondano nella grande distribuzione – spiega Bergamini. Noi vogliamo essere la risposta, per loro. Per difendere i diritti dei lavoratori, i posti di lavoro, la sicurezza. Vogliamo salvaguardare i pochi diritti rimasti, e recuperare quelli che ci hanno portato via”.
Nel mirino “leggi e stato sociale che crea disuguaglianza, la pubblica amministrazione, la precarietà. Non saremo la voce di tutti – afferma Bergamini – ma solo di chi crede che nella forza sociale stia la risposta ai problemi di oggi.
Una risposta che ha un solo nome: rivoluzione. Che deve partire da Parma, città che nel 1963 impedì ad Almirante di parlare: da qui deve iniziare la lotta per difendere i bisogni collettivi”.
