Alfieri: “I bambini non votano, salta la festa della Befana”

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Luigi Alfieri: Appello ad amministratori e imprenditori per salvare una buona tradizione

Apprendo, con dispiacere, dalle pagine dei quotidiani di oggi che la tradizionale festa della Befana dell’Avis quest’anno non si farà. Da 32 anni, l’appuntamento al Palasport radunava frotte di bambini festanti, pronti a ricevere dalle mani della simpatica vecchietta, che puntualmente arrivava a Parma con scialle, nasone e scopa di saggina, la calza piena di dolcetti da dividere con gli amichetti o da gustare una volta tornati a casa.

Un pomeriggio di giochi e di allegria che era frutto dell’impegno dei volontari dell’Avis di Parma, pronti a mettere il loro contributo di lavoro, tempo e anche denaro per permettere ai piccoli parmigiani di godersi una festa durante la quale non c’erano distinzioni di provenienza, lingua, quartiere e censo.

Sì perchè tutte le spese erano coperte dall’associazione di volontari e dai suoi sostenitori, gesto che, come quello quotidiano di raccolta del sangue, promuove la cultura del dono. Il gusto del bello di donare agli altri: ecco cosa regalava questa festa, soprattutto agli adulti. Ai bambini che hanno meno degli altri dava invece la soddisfazione di avere un piccolo dono e il sogno di incontrare la Befana, quella vera e che porta i regali a ricchi e poveri. Oggi ci viene detto che soldi per la festa non ce ne sono. Ma io voglio credere ancora alla magia della Befana, sperando che qualche imprenditore cittadino voglia sostenere questa bella iniziativa seppur in extremis.

Visto che per il concerto della notte di Capodanno sono saltati fuori dal cilindro ben oltre centomila euro, credo che un piccolo sforzo economico si possa fare anche per far contenti i bambini anche se mi rendo conto che sarà più difficile dato che i destinatari della calza della befana non sono inseriti negli elenchi degli elettori come gli spettatori di Fatboy Slim.

 

 

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