Pronto soccorso, capodanno “caldo”. Seconda aggressione in pochi giorni

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Alba di “fuoco” al Pronto Soccorso del Maggiore nel primo giorno dell’anno. Solitamente medici e infermieri sono abituati a pazienti vittime di qualche petardo esploso tra le dita, sul volto, o a postumi di festeggiamenti eccessivi.

Questa volta se la sono dovuta vedere con consumatore di marijuana, che ha aggredito un infermiere per non farsi scoprire. L’uomo, un 33enne residente nel reggiano, al Pronto Soccorso ubriaco, quando l’infermiere ha notato nelle sue tasche un involucro dubbio, cercando di valutane il contenuto, lo ha aggredito facendolo sbattere contro un pilastro.

Per lo sfortunato infermiere, sette giorni di prognosi e la rottura dell’orologio, per il 33enne, bloccato non senza fatica da due agenti della squadra volanti, al Maggiore per accompagnare un altro ubriaco, una sfilza di denunce: lesioni, interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale e daneggiamento.

Tutto per una dose ad uso personale di marijuana, che gli sarebbe costato meno “denunciare” spontaneamente.

MERCOLEDì AGGREDITE DUE PAZIENTI E UNA GUARDIA GIURATA – Solo mercoledì, si era verificato un altro sconcertante episodio, protagonisti una donna di nazionalità nigeriana ed il marito. La donna, in coda ai Cup, parlava al telefono animatamente.

Alla richiesta, cortese, di due cittadine eritree, anch’esse in coda, di abbassare la voce, le aveva aggredite a graffi e sberle. Intervenuti il vigilante dell’IVRI e il marito della donna nigeriana, ne è seguita una colluttazione costata alla guardia giurata 5 giorni di prognosi per un grande ematoma al volto e un bello spavento.

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