Ospedale di Borgotaro: sì al potenziamento. Una risposta alla petizione popolare

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La commissione Politiche per la salute e politiche sociali ha approvato il documento redatto dall’assessorato regionale alla Politiche per la salute in risposta alla petizione popolare per il potenziamento dell’ospedale di Borgo Val di Taro (Parma), dichiarata ammissibile dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa. Ha votato a favore del documento il gruppo Partito Democratico mentre hanno espresso voto contrario i gruppi Lega Nord e Movimento 5stelle.

Il documento passerà ora all’esame dell’Aula per il voto definitivo. L’ospedale Santa Maria di Borgo Val di Taro è inserito nella rete ospedaliera aziendale che comprende anche l’Ospedale di Vaio (Fidenza) con funzioni a servizio sia del bacino d’utenza distrettuale sia dell’intera provincia.

L’Ospedale Santa Maria di Borgo Val di Taro ha visto negli ultimi anni importanti investimenti per tecnologie e interventi strutturali per un importo di oltre 7,8 milioni di euro considerando i lavori fino ad ora effettuati e quelli già programmati e finanziati. A questi investimenti si aggiungono i lavori di consolidamento antisismico della struttura, per un importo complessivo di 2 milioni e 200 mila euro, la ristrutturazione delle degenze di medicina, lungoassistenza, ortopedia e hospice nonché l’avvio del progetto di informatizzazione della cartella clinica. Sono previsti lavori per realizzare la Casa della Salute ed è in corso di valutazione, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, un progetto per realizzare un collegamento che migliori l’accessibilità all’ospedale dal centro del paese.

Il Punto nascita di Borgo Val di Taro è tuttora attivo nella nuova configurazione dipartimentale, che prevede l’inserimento nell’area materno infantile del Dipartimento Chirurgico. Secondo il PD regionale, i reparti dell’ospedale di Borgo Val di Taro non saranno affatto depotenziati, ma, al contrario, la loro operatività sarà mantenuta e potenziata.

RAINIERI (LN): “Il futuro dell’Ospedale Santa Maria non lo si può liquidare con il classico “Tutto bene madama la marchesa” come vorrebbe il PD. Manca un progetto serio per il suo potenziamento e quindi per mantenerlo efficiente e funzionante per il lungo periodo”. Queste le parole con le quali il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, ha motivato il voto contrario del Gruppo Lega Nord al parere dato in Commissione assembleare Politiche per la salute e Politiche sociali, riguardo alla petizione di cittadini che chiedeva il potenziamento dell’Ospedale di Borgo Val di Taro.

“Il parere votato dalla maggioranza prevede tante belle parole, tante lodi per quanto fatto in passato e anche di recente ma non prevede nulla di concreto per il futuro – ha quindi proseguito il Consigliere regionale del Carroccio emiliano – Non ci sono quindi garanzie sul suo futuro. La petizione popolare, superficialmente bollata come elettorale dal Vice Presidente della Commissione e consigliere del PD Alessandro Cardinali, faceva richieste concrete:  i primari in tutti i reparti, mantenimento del punto nascita, terapia intensiva post operatoria, valorizzazione professionisti locali, dirigenza legata al territorio. Non è stata data nessuna risposta certa ma soltanto rassicurazioni molto vaghe. In particolare sul punto nascite tutto viene demandato alle valutazioni della Commissione nascita regionale che molto probabilmente giudicherà su un trend in calo destinando così il reparto a una quasi inevitabile chiusura. La Giunta regionale, nelle persone del Presidente Bonaccini e dell’Assessore alla sanità Venturi, ci dovrebbe dire una buona volta se vogliono tenere in vita o no i punti nascita in montagna

senza prendere tempo per scaricare su valutazioni altrui una decisione già presa da loro in senso negativo. Quello che manca per Borgotaro – ha infine concluso Rainieri – è comunque un progetto che strutturi un’eccellenza sanitaria sul suo Ospedale in modo da renderlo attrattivo per un grande ambito anche nazionale e far ricadere i suoi effetti positivi sulle altre competenze sanitarie interne dello stesso nosocomio”.

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