Pizzarotti sempre più “nazionale”: ora lancia idee di ricostruzione

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Prima la lista civica per rimanere sindaco, poi la presa della Bastiglia, pardon, della guida di ciò che rimane del Movimento 5Stelle di cui un tempo era parte.

Federico Pizzarotti non lascia, anzi, raddoppia. Già che c’è, triplica.

E dal proprio profilo social, ormai strumento di comunicazione prediletto, lancia moniti sulla rifondazione:

senza-titolo“Oggi anche alcuni senatori iniziano a parlare muovendo delle critiche al direttorio che trovo di assoluto buon senso. Questa, probabilmente, è la dimostrazione che nel Movimento è ancora possibile fare critica e autocritica, nonostante i webeti con la bava alla bocca, per dirla come Mentana, sempre pronti ad accusare di alto tradimento.

Il Direttorio, così come è composto, tragga le dovute conclusioni: in due anni, e per fatti oggettivi, non si è dimostrato all’altezza del ruolo, penso a Quarto e a Gela, ma anche a Parma e a Roma.

Allargare a nuovi membri, tra sindaci e consiglieri, mi sembra più che necessario. Il problema però è sempre alla fonte. Per decidere chi, come e quando, serve un meetup nazionale: un incontro aperto a tutti in cui discutere indirizzi politici, regole chiare e linee da seguire.

Oggi nulla è chiaro e nulla è certo: si applicano pesi e misure differenti a seconda della vicinanza ai vertici. Il caso della mia sospensione, a più di 100 giorni dalle controdeduzioni e a seguito di un esposto del Partito Democratico (come a Roma), è emblematico. Il Movimento decida: o essere fagocitato dalle proprie correnti, oppure cambiare registro”.

Capito, Direttorio? Pizzarotti che ha reso così felice Parma, ora vuole allargarsi. Cosa ha fatto a Parma che non va? Lo prendiamo in prestito da Luigi Alfieri, giornalista, fondatore del Movimento Parma non ha paura, che sarà pure di parte, ma ci prende:”Doveva fermare e affamare l’inceneritore, ha riempito le vie del centro di rifiuti e animalii, bloccato lo sviluppo della città, non ha fatto niente per fermare ladri e spacciatori, ha gestito in modo orribile l’alluvione, non ha saputo fare niente per il decoro urbano, non conosce Parma e non valorizza la sua bellezza, non ha saputo far funzionare la macchina del comune, senza nominare le esposizioni fallimentari, da Mater al Pistoletto”.
 

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