Gianni Erilli è salito all’Albergo del Sole. Con la cravatta del Parma, di Gabriele Majo

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GABRIELE-MAJO-Foto-Franco-Sacc-Archimmagine-007.jpg(di Gabriele Majo, da www.stadiotardini.it) – Della scomparsa di Gianni Erilli, icona del tifo genuino alla pramzàna, vi aveva già riferito Gianni Barone nella sua rubrica pubblicata ieri 15 Febbraio 2018 su StadioTardini: nella sua articolessa aveva citato un aneddoto, che avevo vissuto live anch’io, allorché il mitico Baffo disse al pilota del charter che ci stava trasportando in qualche parte d’Europa: Di vé, autisté, prendile meglio le curve! Stamani ho partecipato alle sue esequie laiche che si sono svolte nella Sala del Commiato del Tempio di Valera: il ricordo del genero Daniel – marito della figlia Michelle, che Gianni aveva avuto dalla adorata moglie Sonia – è stato nello stesso tempo commovente e divertente, perché, ascoltandolo, sia che parlasse dei cappelletti e del brodo che preparava con grande cura nella bronza, sia che accennasse alle tante fughe appena prima delle 15 per andare a vedere il Parma, come per magia – la stessa della radio – davanti agli occhi di chi lo conosceva scorrevano le immagini nitide di Lui, Gianni, che ora è salito, come lo chiamava lui all’ “Albergo del Sole”. Hotel nel quale diceva che non sarebbe mai andato, perché aveva un contratto con Quello lassù, per cui lui non avrebbe mai varcato quella soglia… Invece, siccome, purtroppo, spesso i contratti non vengono rispettati, all’Albergo del Sole, partendo in silenzio, ma senza soffrire, c’è dovuto andare, ma almeno accompagnato dal colore che tanto ha amato, il gialloblù. Il gialloblù della cravatta dell’ultimo vestito, il gialloblù del bouquet floreale poggiato sulla bara. Oggi. Ma quello stesso gialloblù in sciarpe, cappellini, maglie e cuscini portati con orgoglio in giro per l’Italia e pure all’estero. Anche stamattina, su testimonianza di Francesco, ex guardia giurata di Calisto Tanzi di quei tempi là, è saltato fuori un episodio legato a un aereo, e, chissà, forse era lo stesso di quello “guidato” dall’autisté… Quella volta, arrivato all’aeroporto, aveva chiesto proprio a quella guardia di poter salire sull’aereo della squadra che gianni erilli davanti tribunalestava partendo per Stoccolma. Francesco rimase un po’ spiazzato da quella insolita richiesta, ma se ne fece portavoce a Calisto, il quale acconsentì, e così imbarcarono anche lui. Una volta sceso dall’aeromobile, sia perché era un personaggio piuttosto singolare nella sua simpatia, sia perché forse era l’unico supporter al seguito, finì immortalato su tutti i giornali locali, che poi lui portò in Italia e che da qualche parte sicuramente avrà conservato… Ho promesso a Daniel che se salteranno fuori ne pubblicheremo la riproduzione su StadioTardini.it, per poter contribuire, in piccolo, al suo ricordo, perché “nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta”. E Gianni, che tanti in queste ore hanno definito “mitico”, merita di restare nel cuore e nella memoria di chi ama il Parma, come lui, e di continuare a vivere nel ricordo. Gabriele Majo (da www.stadiotardini.it)

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