Borsa e mercato delle azioni: tutte le ultime novità

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È un mondo che non conosce sosta e che vive a ritmi frenetici quello della Borsa; chi lo vive da vicino ed è solito investirvi sarà ben conscio di quello che stiamo dicendo. Un mercato volatile che non prevede orizzonti temporali troppo a lunga scadenza e che vive anzi di notizie estemporanee.

Lo stesso andamento delle azioni dipende in larga parte da ciò che accade a livello di attualità: è questa l’essenza della Borsa. Informarsi il più possibile e non soltanto su tutto quello che riguarda il mondo della finanza; anche la politica può avere il suo peso. Tutti aspetti che vanno curati se si vuole imparare a investire in Borsa.

Ma venendo a quanto accaduto nelle ultime ore sul mercato delle azioni, c’è una novità interessante che spicca di gran lunga su tutte le altre notizie. L’approdo in Borsa di Spotify, la piattaforma che ha il proprio core business nella diffusione di brani musicali in streaming. Per molti si tratta di quello che può essere considerato il competitor principale di Apple Music e da oggi è presente nel mercato delle azioni.

Spotify è stata quotata al Nyse, il New York Stock Exchange, con il metodo della quotazione diretta: vale a dire che tutti i possessori di azioni della società possono presentarsi in Borsa e avere piena facoltà di venderle. Per poter utilizzare questa impostazione è fondamentale essere in possesso di sufficiente liquidità e liberi da debiti: cosa che ovviamenteSpotify può garantire.

Un espediente del tutto legale che riduce di moltoi costi legati al collocamento in Borsa poiché non è richiesto il pagamento di commissioni alle banche per promuovere la propria quotazione. In sostanza vengono eliminati gli intermediari, ecco il perché del risparmio.
L’altra notizia importante è che il più grande servizio di streaming musicale al mondo ha debuttato in Borsa con il botto dato che vale già 30 miliardi; una cifra aldi sopra di quelle che erano le più rosee aspettative.

Da ricordare che Spotify esiste dal 2006 a vanta oggi circa 70 milioni di utenti paganti. Una crescita costante nel corso degli anni che tuttavia, dalla sua nascita, non ha mai prodotto guadagni in quanto la società continua a riportare perdite a causa del suo modello di business che prevede il pagamento degli artisti e di tutte le altre parti coinvolte nella gestione dei diritti musicali ogni volta che una canzone viene ascoltata. Un modello che deve ancora trovare una strada per essere sostenibile.

 

 

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